L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha sospeso la licenza di trasporto aereo di Air Italy. L’ex Meridiana rilanciato nella primavera del 2018 con il 49% di Qatar Airways è finita in liquidazione bene lo scorso 11 febbraio – prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria – dal 25 agosto non può più imbarcare passeggeri per legge. quanto si evince dal bollettino ENAC consultato da Corriere. La compagnia nata in Costa Smeralda e con un hub a Milano Malpensa per i voli intercontinentali diventa così il secondo vettore italiano con l’autorizzazione sospesa in poco più di sette mesi: 13 gennaio è stata la volta di Ernest low cost (che sta ancora lavorando per tornare in servizio con un nuovo business plan).
Le conseguenze
Non è chiaro il motivo per cui l’ENAC ha preso questa decisione, né è chiaro cosa ne sarà del prezioso patrimonio lasciato dal vettore, a cominciare dagli slot dell’aeroporto di Milano Linate. Al momento della pubblicazione dell’articolo, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile non aveva ancora risposto alle domande del Corriere. Una delle prime conseguenze potrebbe essere lo spostamento dei voli della compagnia spagnola Iberia che dal 1 settembre – come si evince dall’orario settimanale – trasferisce le rotte IB3251 e IB3255 all’aeroporto di Malpensa: la compagnia ha utilizzato alcune delle bande orarie previste di Air Italy.
I documenti
In generale, la documentazione di una compagnia composta da un Coa (Air Operator Certificate) e una licenza di esercizio. Il Coa – spiega l’ENAC – certifica che la compagnia aerea possiede le competenze professionali e di organizzazione aziendale necessarie per garantire l’operatività dei propri aeromobili in condizioni di sicurezza. Una volta rilasciata, necessita di una licenza di esercizio che consenta ad una società di effettuare il trasporto aereo di passeggeri, posta e / o merci a titolo oneroso secondo le modalità indicate nella licenza stessa.
Storia
A maggio 2018, in occasione della consegna del primo 737 Max, Al Baker aveva detto ad al Corriere che Air Italy avrebbe assunto diecimila persone e annunciato un importante piano di espansione. Ma il primo anno di attività nel suo nuovo ruolo sardo-qatariota (51% di Alisarda del fondatore Aga Khan e 49% del vettore di Doha), Air Italy ce l’ha avuta chiude con una perdita di 164 milioni di euro. L’anno successivo le perdite salirono a quasi 200 milioni (198 milioni di passività). Di fronte a una possibile ricapitalizzazione i due soci sono finiti ai ferri corti fino a dichiarare la liquidazione della società in bonis. In estate si sono svolti almeno due incontri in videoconferenza tra liquidatori e sindacati sulla sorte dei 1.453 dipendenti ai quali il governo ha garantito dieci mesi di cassa integrazione con il decreto di agosto. Ma parallelamente è stato riavviato il capitolo per il licenziamento collettivo.
Vettori italiani
Dopo la liquidazione, l’ex Meridiana ha restituito uno dopo l’altro i Boeing 737 e gli Airbus A330 noleggiati ed è rimasta senza aeromobili propri. Con la sospensione della licenza Air Italy i vettori nazionali sono ridotti a cinque che in realtà sono quattro: Alitalia e la sua divisione regionale CityLiner (entrambe in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017), Blue Panorama (del gruppo Uvet), Neos (del gruppo Alpitour) e Air Dolomiti (del gruppo tedesco Lufthansa).
30 agosto 2021 (modifica il 30 agosto 2021 | 16:47)
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