Un vero e proprio centro di produzione e stoccaggio armi all’interno di un Palazzo residenziale: questa è la scena che i soldati israeliani si sono trovati davanti quando sono entrati nel quartiere di Sheikh Radwan, nel nord di Gaza, al confine con Jabalya, dove dopo 10 ore di combattimenti oggi è stata catturata una “roccaforte” terroristica. I militari hanno recuperato esplosivi, droni e piani operativi di Hamas nascosti a due passi dalle camere da letto dell’ospedale bambini che abitavano nello stabile, situato a pochi metri dalle scuole del quartiere. Il deposito dei guerriglieri palestinesi somigliava quasi a un laboratorio.
Il breve video condiviso dall’IDF è stato girato tra le rovine di un luogo in cui Hamas produceva tutti i tipi di armi: dai piccoli aerei senza pilota ai lanciarazzi conservati in casse di legno immacolate. Nel filmato, della durata di appena 51 secondi, si intravedono anche gli strumenti di lavoro utilizzati, uniformi e giubbotti antiproiettile. Ma l’immagine più forte è quella della stanza dove probabilmente vivevano gli dei minori: uno specchio in frantumi, armadi e cassettiere fatti a pezzi, letti devastati. Non è stato ancora possibile verificare quanto riferito dalle forze armate israeliane. Eppure i combattenti dell’esercito con la Stella di David affermano di averla requisito per un intero sistema dove sono stati costruiti gli ordigni utilizzati da Hamas nella guerra contro lo Stato di Israele. E non è la prima volta durante il conflitto che le truppe di Tel Aviv scoprono siti come questo.
La settimana scorsa la 551a brigata dell’esercito ha pubblicato le foto di un’altra struttura civile armata fino al collo di kalashnikov, granate, munizioni, giochi di ruolo e droni kamikaze. L’IDF dichiarò in quell’occasione di aver parzialmente distrutto l’arsenale, precisando però che alcune armi erano state riportate in Israele per essere studiate. Israele ha sempre accusato Hamas di usare la popolazione come “scudo umanodietro cui difendersi. È per questo, ad esempio, che i terroristi hanno costruito la vasta rete sotterranea che copre l’intera Striscia di Gaza.
Questo comportamento è stato ribadito da Moussa Abu Marzouk, membro dell’ufficio politico di Hamas, che ha rivelato in un’intervista le vere ragioni che hanno convinto i membri del movimento islamista a portare a termine l’operazione tunnel dove proteggersi. “Hamas ha costruito i tunnel nella Striscia di Gaza per proteggere i propri militanti e non i civili che vivono nell’enclave palestinese. Perché le Nazioni Unite e Israele devono pensare ai civili e alla loro sicurezza“, ha detto casualmente l’alto funzionario palestinese in un’intervista a Memri TV qualche settimana fa.
Il portavoce dell’IDF, Jonathan Conricus, intervistato da Notizie Cbsha spiegato che il strategia di Hamas è quello di trasformare in obiettivi militari anche obiettivi civili che dovrebbero essere intoccabili come le strutture delle Nazioni Unite, scuoleIL clinicheIL moschea non chiese. Gli edifici delle Nazioni Unite sono spesso situati adiacenti ai siti di lancio da cui vengono lanciati i razzi puntati su Israele.
Durante l’ultima escalation nella Striscia nel 2014, gruppi armati palestinesi hanno utilizzato una scuola dell’UNRWA (l’agenzia delle Nazioni Unite dedicata ai rifugiati palestinesi) come deposito di armi. La conferma è arrivata da a rapporto documento ufficiale delle Nazioni Unite firmato dall’allora segretario generale Ban Ki-moon a seguito di un’indagine conclusasi nel 2015.