Attenzione alle truffe relative al codice di verifica

WhatsApp L’applicazione di messaggistica più utilizzata nel nostro Paese e nel weekend è legata all’intervento sociale Posto di polizia, A causa della gravità delle truffe che interessano il software o come promemoria per prestare maggiore attenzione. Il fatto è che l’account Facebook ufficiale ha pubblicato un messaggio al riguardo Codice di attivazione.

Per attivare l’app di messaggistica WhatsApp sul tuo smartphone, devi inserire il codice inviato tramite SMS al dispositivo. Attraverso questa policy, i cybercriminali possono inviare un SMS alla vittima richiedendo loro di inviare questo codice, il numero di telefono del contatto in rubrica apparirà come mittente.

Polizia: non inviare mai WhatsApp, codice di attivazione

Gli inviti dei clienti non devono mai inviare codice discutibile: è compromesso Sicurezza Account oltre che tuo Privacy.

L’invio del codice consentirà loro di attivare il nuovo WhatsApp su un dispositivo diverso, ma perderà effettivamente la “proprietà”, indicando il numero di telefono della vittima selezionata.

WhatsApp: prestando attenzione all’invio di codici di attivazione per attivare l’app di messaggistica WhatsApp su di te …

Pubblicato da Commissario PS Online – Italia Suo Sabato 29 agosto 2021

Array di Consigli Utile per prevenire le truffe legate all’attivazione Verifica in due passaggi Implementa un ulteriore livello di sicurezza.

  • Non dare seguito a richieste di invio di codice tramite SMS, anche se proveniente da contatti in rubrica;
  • Non fare clic su alcun collegamento nell’SMS;
  • Attiva la verifica in due passaggi disponibile nelle “Impostazioni”, nell’area “Account” dell’app;
  • Non condividere mai il tuo codice di verifica WhatsApp con altre persone: se qualcuno cerca di controllare il tuo account, ha bisogno di un codice di verifica inviato tramite SMS.

Consiglio inutile? Non proprio, stando a quanto si legge in alcuni commenti nel post che contenevano prove di chi si è innamorato di questo tipo di truffe (compresi gli immancabili interventi di chi ha fatto il “Better Telegram”).

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