FIRENZE- Feriti e furiosi per gli ultimi passi falsi in campionato con Empoli e Lazio – “Le sconfitte come questa trafiggono il cuore” ammette il direttore sportivo Pradè – la Fiorentina è carico di energia in vista della partita più attesa e sentita, contro il Juve. Mai come questa volta è importante testare le ambizioni e fare un ulteriore salto di qualità. Vincenzo Italiano e la sua squadra vuole ripartire e consolidarsi nelle zone alte. Quindi quale occasione più stimolante che provare a fermare il rivale più antipatico? È il patto stretto tra i giocatori e i tifosi accorsi ieri al Viola Park per sostenerli durante l’allenamento aperto al pubblico per la prima volta.
Fiorentina, che entusiasmo al Viola Park!
Al di là 1500 (su prenotazione) sugli spalti: famiglie, anziani, bambini, rappresentanti di circoli organizzati tra bandiere e fumogeni. Una grande onda viola che travolge Italiano e i suoi ragazzi dall’inizio e poi nel finale quando il gruppo di tifosi della curva Fiesole li chiama a raccogliersi sotto la tribuna per un breve ma intenso confronto: “Domenica bisogna dare tutto, cuore e qualità, entrando in campo con il cervello attaccato, perché le ultime due sconfitte siano solo un incidente e perché per noi la partita contro la Juve è come un derby” il messaggio alla squadra. D’altronde, e non c’è bisogno che il relatore lo faccia notare prima dell’allenamento, la partita con Madama non è e non potrà mai essere uguale alle altre, basti pensare che arriveranno inviati da tutto il mondo, dalla Francia così come dall’Argentina e non solo. “Vogliamo 11 leoni” canta il popolo viola. Insomma, Fiorentina-Juventus è già cominciata. Lo dimostrano gli slogan antibianconeri e contro gli ex Vlahovic e Chiesa, gli sfottò di Fagioli per il caso scommesse, i cori e gli applausi incessanti per Bonaventura e compagni, l’ovazione per Beltran autore del primo gol della partita, la ruggito che accompagna Nico Gonzalez mentre è con Milenkovic (difeso dal club: “È uno dei nostri pilastri, ha la nostra massima fiducia” dice Pradè), Ikoné, Biraghi e Quarta svolgono un lavoro a parte.
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Fiorentina-Juve, storia di mercato e di calcio italiano
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