Sarà ricordata come l’estate del tamponi. Dopo il “libero tutti”, che ci ha permesso di viaggiare all’interno dei confini europei, il rientro è stato traumatico, perché molti, soprattutto i più giovani, sono tornati contagiati dal Covid dalle vacanze in Croazia (soprattutto Pag), Grecia, Spagna e Malta. Individuata questa prima ondata, che ha convinto il governo a rendere obbligatori gli assorbenti interni per chi torna da quei quattro Paesi, soprattutto a Roma, è emersa un’altra brutta sorpresa, confermata anche dai dati di altre regioni: molti di quelli di ritorno dalla Costa Smeralda sono positivi.
Prova i tamponi
A differenza di quanto accade quando si viaggia da un Paese straniero, però, il tampone non può essere reso obbligatorio e per questo motivo si è deciso di agire su base volontaria, ma su iniziativa delle singole Regioni. Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Puglia suggeriscono a chi rientra dalla Sardegna di recarsi presso i vari uffici delle ASL per i tamponi. Molti sono giovani e asintomatici, ma rischiano di trasmettere il virus a persone anziane e fragili. In sintesi: se ritorno dalla Croazia, Grecia, Spagna e Malta il tampone (e la quarantena in attesa di esecuzione) è obbligatorio; se torno dalla Sardegna è altamente consigliato.
posti
Esami obbligatori
se vieni da
Paesi a rischio
Quattro paesi europei sono considerati a rischio: Grecia, Croazia, Spagna e Malta. Chi rientra dalle ferie da questi paesi è obbligato ad eseguire il tampone. Puoi farlo entro 72 ore prima di tornare nel luogo in cui ti trovi in vacanza; se arriva in aereo ha una seconda opzione, fare il tampone in aeroporto, ormai tutti aeroporti italiani, partendo da Fiumicino che è il più efficiente su questo fronte. Se per vari motivi non c’è la possibilità o il tempo di effettuare il tampone in aeroporto, oppure se arrivi in traghetto o in macchina, puoi contattare l’azienda sanitaria della tua provincia e poi andare per il test.
L’attesa
In quarantena
prima del risultato
Ma non sempre
Cosa devo fare se sono tornato dai quattro paesi a rischio e devo ancora eseguire il tampone? E mentre aspetto il risultato del test? L’ordinanza del ministro Roberto Speranza prevede, per chi è rientrato da Spagna, Croazia, Malta e Francia, l’obbligo di restare in isolamento domiciliare in attesa dell’esecuzione del tampone molecolare, ma anche quando l’esito non è ancora arrivato. Alcune regioni, però, come Lombardia ed Emilia-Romagna, hanno affermato che la quarantena non è necessaria in attesa del tampone. Per tutti, al di là delle regole, vale un principio: se si torna da una zona ad alta circolazione del virus è meglio non rischiare di contagiare un familiare o un amico.
Est Europa
Due settimane
di isolamento
ma niente test
Se torno da paesi dell’Unione Europea diversi da Grecia, Croazia, Spagna e Malta non sono obbligato ad eseguire il tampone e non ho restrizioni. C’è un’eccezione riguardante Bulgaria e Romania che vale sia per gli italiani che sono stati in quei paesi, sia per gli immigrati con residenza e lavoro in Italia che rientrano dalle vacanze. A causa dell’elevata circolazione del virus, il Ministero della Salute ha disposto un periodo di quarantena di quattordici giorni che decorre dalla data di rientro nel nostro Paese. L’isolamento è stato ritenuto necessario tenendo conto delle professioni che i cittadini di questi due paesi spesso svolgono, come colf e badanti.
Lazio
Test rapidi
se te ne sei andato
in Sardegna
Ma se torno in Sardegna cosa devo fare? Non ci sono obblighi, ma ci sono suggerimenti, vista l’ormai dimostrata alta circolazione del virus in alcune zone dell’isola molto affollate durante il periodo estivo. Chi arriva al Porto di Civitavecchia può immediatamente eseguire il tampone rapido nello stand allestito dalla Regione Lazio. Da domani verrà effettuato il test anche per chi parte, sempre da Civitavecchia, per la Sardegna in traghetto. La seconda opzione è presentarsi in uno dei tanti drive-in delle ASL romane: per chi torna dalla Sardegna il tampone è gratuito.
Le regioni
Controlli gratuiti
dopo il tuo soggiorno
in Costa Smeralda
Ma solo il Lazio fornisce un cuscinetto per chi rientra dalle vacanze trascorse in Sardegna? No, si allunga la lista delle regioni che hanno deciso un’iniziativa simile, visto l’elevato numero di aspetti positivi riscontrati tra coloro che sono stati in vacanza in Costa Smeralda. Questo è vero per il Veneto, per l’Emilia Romagna, ad esempio. Ieri si è aggiunta anche la Regione Puglia, dove è stato spiegato: “Le autorità sanitarie stanno contattando chi è tornato dalla Sardegna e si è registrato sul nostro sito, perché possa presentarsi per gli assorbenti interni”. Sbiadito invece il tentativo di convincere la Regione Sardegna a tamponare l’imbarco dei traghetti in partenza dall’isola.
Extra Ue
Più limitazioni
ai viaggiatori
fuori dall’Europa
Cosa succede se provengo da paesi extra UE? La situazione è complessa. Puoi viaggiare come turista (da e per) in Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Corea del Sud, Tailandia, Tunisia, Uruguay, ma ci sono una serie di restrizioni all’ingresso in quei paesi e al ritorno rispettato un periodo di isolamento domestico. Dal resto del mondo si arriva solo per motivi di lavoro o di soggiorno, ma c’è la quarantena. Infine, non è possibile raggiungere l’Italia da Armenia, Bahrain, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.
Ultimo aggiornamento: 00:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA