A bordo del Boeing 737, partito da Tel Aviv e diretto a Francoforte, il passeggero al posto 44K, lato finestrino, dialoga con una coppia lì incontrata per caso e seduta subito dietro, a 45H (corridoio) e 45J (centrale). il 9 marzo 2021 il coronavirus inizia a comparire in Europa e le tre persone discutono a lungo dell’emergenza sanitaria e della loro vacanza in Israele, ignare di quanto accadrà nei giorni successivi e senza indossare alcuna maschera. Il volo dura molto tempo, 4 ore e 40 minuti, e in qualche modo bisogna spendere il tempo, anche per chi viaggia da 45 ore che non si sente bene da qualche ora.
Il volo
All’atterraggio, il tampone rivela che il malessere deriva dall’essere positivo per Covid-19, oltre che positivo – ma asintomatico – anche per la metà dolce. Positiva la coppia, ma non quella seduta davanti – a 44K – con la quale hanno anche parlato a lungo. Oltre al negativo c’erano altri due viaggiatori dietro un’altra persona infetta. Sull’aereo, invece, ne sono stati infettati altri due – seduti accanto al grappolo dei positivi – su un totale di 109 passeggeri e al netto dell’equipaggio. A differenza dell’uomo 44K, questi non avevano interagito direttamente con gli infetti.
Il cluster a bordo
Il volo da Tel Aviv a Francoforte aveva a bordo 7 persone positive al Covid-19, come confermeranno i test all’arrivo in Germania. Facevano parte di un gruppo di 24 persone e pochi giorni prima avevano seguito un tour operator infetto. Ma all’interno di un ambiente chiuso per poco meno di cinque ore e senza indossare alcuna protezione orale, il coronavirus è stato trasmesso solo a due persone, mentre avrebbe dovuto interessarne molte di più. Il che fa discutere studio pubblicato sul sito specializzato Jama Network Open che la probabilità di essere infettato in volo da un passeggero positivo è molto bassa.
Le analisi
Per arrivare a questa conclusione – che presenta però alcune distinzioni – i virologi dell’Ospedale universitario di Francoforte, autori della ricerca, hanno contattato tutte le persone che erano su quel volo da poco più di un mese (78, oltre alle 24 del gruppo) , ottenendo risposta da 71 di loro. L’indagine conoscitiva è partita dai dati confermati non solo dei 7 già positivi a bordo, ma anche di altri 7 membri del gruppo con Covid-19 pochi giorni dopo. Ebbene, tra i 71 intervistati c’erano solo due soggetti infetti – con tutta probabilità su quel volo – come hanno dimostrato i test sierologici rispettivamente 7 e 9 settimane dopo. Lo studio non indica il nome dell’azienda, ma vista la configurazione si trattava di un aereo dell’israeliana El Al.
Le conferme
I dati, anche se parziali, confermerebbero due teorie secondo gli esperti. Il primo: che l’esposizione al coronavirus sia maggiore per chi siede entro due file di uno dei positivi (cosa che in effetti è avvenuta su questo volo). Il secondo: il flusso d’aria a bordo – verticale, riciclato ogni 2-3 minuti e pulito con filtri Hepa in grado di catturare il 99,97% dei microrganismi – potrebbe ridurre la velocità di trasmissione del Covid-19. Ci sarebbe anche una terza teoria, che i ricercatori tedeschi ripetono più di una volta: se i viaggiatori avessero indossato anche le maschere ci sarebbe stata probabilmente un’ulteriore riduzione della diffusione del coronavirus.
21 agosto 2021 (modifica il 21 agosto 2021 | 13:31)
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