Partita IVA, posticipo tasse di novembre
È in vigore dal 15 agosto 2021, quello previsto decreto agosto, con una ricerca dell’ultimo minuto di fondi per coprire questa e quella misura. I bonus entrano ed escono in sole 24 ore, con quei ristoranti dati per certo e tolti al fotofinish per fare spazio a un tassa leggera per il sud.
Tra le tante conferme arriva anche quella del posticipo delle tasse di novembre per i lavoratori autonomi, Isa e forfait, circa 5 milioni di italiani.
Scadenze imposte decreto agosto, nuovo calendario:
Ma ecco le novità approvate:
Nel frattempo sono state riprogrammate le scadenze relative ai pagamenti di tasse e contributi sospesi in fase di emergenza, al fine di ridurre in modo significativo l’onere che altrimenti colpirebbe i contribuenti in difficoltà nel 2021.
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i pagamenti sospesi in marzo, aprile e maggio sono stati effettuati a rate: Il 50% del totale può essere pagato, senza l’applicazione di penali o interessi, in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2021 oppure in rate (fino a 4 rate mensili di pari importo) con pagamento della prima rata entro il 16 settembre. Il restante 50% potrà essere pagato, senza penali e interessi, in rate per un massimo di 24 rate mensili di pari importo.
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Pagamenti per i contribuenti ISA rinviati (Indici sintetici di affidabilità) e tassi forfettari che hanno subito un diminuzione di almeno il 33% nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019: il termine per il pagamento della seconda o unica rata e dell’anticipo Irap è prorogato al 30 aprile 2021.
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Rinvio dal 31 agosto al 15 ottobre 2021 il termine ultimo di sospensione dei termini di pagamento dalle note di pagamento e da avvisi esecutivi sulle entrate fiscali. L’esenzione dal pagamento della Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (TOSAP) e del Canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (COSAP) è prorogata al 31 dicembre 2021 anche per le attività di ristorazione, gravemente danneggiate dall’emergenza epidemiologica .
Faraone (Iv): la mancata proroga dei termini 20 luglio è stata un errore
Non c’era niente da fare per far scivolare il file scadenza maximposta del 20 luglio infine, il pagamento del saldo 2019 e l’anticipo dell’imposta sul reddito 2021 per i possessori di Partita IVA, ma qualcosa si sta facendo adesso per il posticipo dei versamenti di novembre Iva, Irpef e Inps, il cui pagamento molto probabilmente sarà posticipato grazie ai provvedimenti contenuti nel decreto di agosto.
Le scadenze di luglio relative alle imposte sul reddito dei lavoratori autonomi non sono state posticipate per una questione di bilancio dello Stato, in quanto non era possibile rinunciare 8,4 miliardi di euro di ricavi dopo aver rinunciato ai 3,9 miliardi di euro relativi alla cancellazione del saldo 2019 e al primo deposito Irap 2021 previsto dal decreto di rilancio
Va inoltre considerato che secondo i calcoli effettuati dal Vice Ministro dell’Economia, Antonio Misiani, nel 2021 c’è stato un taglio fiscale per le piccole e medie imprese pari a 7 miliardi e mezzo considerando l’eliminazione dell’IRAP, dei crediti per affitti e servizi igienico-sanitari, l’esenzione dell’IMU per le strutture ricettive, il rinvio di plastitax e sugartax. Da considerare anche l’addio degli aumenti dell’Iva per il 2021, pari a 21,2 miliardi di euro.
In quell’occasione i rappresentanti di Forza Italia avevano invitato commercialisti e titolari di partita iva a disobbedienza fiscale intanto Davide Faraone di Italia viva (Iv) ha detto chiaramente che il mancato rinvio delle scadenze fiscali del 20 luglio è stato un grave errore da parte del governo. Il ministro dell’Economia Gualtieri ha difeso la decisione del governo dichiarando che non tutte le scelte necessarie sono popolari.
Da agosto, rinvio delle tasse per i lavoratori autonomi
La manovra estiva dovrebbe prevedere una proroga delle scadenze fiscali per i lavoratori autonomi, Isa e aliquote forfettarie per novembre, con la possibilità di un meccanismo di eliminazione di sanzioni e interessi per i titolari di partita Iva che non hanno rispettato la precedente scadenza per il pagamento dell’imposta sul reddito del 20 luglio 2021.
io commercialisti hanno più volte chiesto che il decreto di agosto contenga una proroga generalizzata dei termini, dalle imposte sul reddito 2021 all’IVA, all’imposta sul reddito delle persone fisiche e ai pagamenti INPS o un meccanismo di esclusione dalle sanzioni per chi si regolarizza entro il 31 ottobre 2021.
L’approvazione del provvedimento è stata voluta anche dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, durante il tempo delle interrogazioni del 22 luglio alla Camera, confermando l’intenzione del governo di “alleggerire” la posizione fiscale dei lavoratori autonomi.
Soddisfatti i titolari di Partita Iva ma in attesa di una seria riforma fiscale basata sul principio del contante, per eliminare il meccanismo dei saldi e delle anticipazioni che complica la vita dei lavoratori autonomi. Questa la promessa del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ma anche del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ma dovremo attendere almeno fino al 2021, quando molto probabilmente verranno riviste anche le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Il coronavirus ha accentuato le differenze nel mercato del lavoro
Tra le tante misure che il governo ha varato per sostenere i titolari di partita IVA in questo periodo di emergenza sanitaria ed economica causata dal coronavirus, va ricordato il bonus per i lavoratori autonomi iscritti a gestioni separate, provvedimento che ha contribuito a mantenere molti single -Famiglie di reddito a galla. che poteva contare solo sul reddito fatturato mensile.
I lavoratori autonomi, infatti, a differenza dei lavoratori subordinati a tempo determinato e indeterminato, non potevano contare sui licenziamenti covid-19, che nonostante i limiti ei ritardi si sono rivelati fondamentali per le famiglie italiane durante il periodo di blocco.
La pandemia che ha colpito tutti i lavoratori a tutto campo ha però accentuato le differenze tra le varie tipologie contrattuali, confermando ancora una volta la necessità di rivedere la normativa di alcune categorie fortemente penalizzate per una più equa ripartizione dei diritti dei lavoratori.