Martedì 7 novembre, ore Erbilnel Kurdistan iracheno l’aeroporto locale è stato attaccato con droni da milizie filo-iraniane. Reuters lo riferisce tre droni forze armate sono state abbattute in due distinti attacchi all’aeroporto della cittadina nel nord dell’Iraq, dove sono di stanza le forze americane e altre forze internazionali tra cui i soldati italiani della missione Il primo Partico.
Un gruppo chiamato “Resistenza islamica in Iraq” ha affermato di aver preso di mira la base militare di al-Harir, che si trova a circa 70 chilometri a nord-est dell’aeroporto di Erbil, ma il sistema di difesa di una base militare nei pressi dell’aeroporto si è difeso con successo e non ci sono state vittime o danni alle infrastrutture. Almeno le forze della coalizione sono state attaccate 38 volte Dal 17 ottobre, la maggior parte di questi attacchi non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi grazie ai sistemi di difesa aerea installati nelle basi militari.
L’obiettivo delle milizie sciite
Le forze americane in Iraq, e più in generale tutte quelle presenti in Medio Oriente, lo sono è da tempo nel mirino delle milizie filo-iraniane presenti nella regione. Negli ultimi tempi sono aumentati di numero gli attacchi contro le basi americane disperse tra Iraq e Siria, anche se non esiste una correlazione diretta con quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza in quanto questo tipo di azioni vanno avanti da molto tempo, quindi l’obiettivo strategico iraniano si è non cambiato.
Ci sono stati decine di attacchi concentrato in gran parte contro le forze statunitensi e la coalizione presente nella base aerea di al-Asad, a Iraqe ad al-Tanf, in Siria, ma tutte le installazioni militari sono state prese di mira dalle milizie appoggiate da Teheran. Venerdì scorso, un drone è stato abbattuto vicino a Shaddadi, in Siria, senza causare vittime o danni, mentre sabato mattina un altro drone è stato nuovamente neutralizzato vicino a Shaddadi. La frequenza degli attacchi è aumentata domenica, segnando cinque incidenti separati su Tall Baydar e al-Tanf, in Siria, e tre volte vicino alla base aerea di al-Asad, in Iraq. Il Pentagono ha riferito che nell’ultima serie di azioni è aumentato il numero dei soldati americani feriti a causa degli attacchi, ma fortunatamente non ci sono state vittime.
I compiti del contingente italiano
Come accennato, nella zona di Erbil è presente un contingente di circa 300 soldati della Brigata Alpina Taurinense con compiti di formazione delle forze di sicurezza locali nel quadro più generale della missione internazionale Inherent Resolve di contrasto all’insurrezione islamica.
Il Contingente schierato a Erbil assicura il supporto per tutti gli aspetti logistico-amministrativi, infrastrutturali e sanitari, nonché la corretta esecuzione delle operazioni Messa in scena della ricezione e movimento successivo (Rsom) a favore delle strutture nazionali, fungendo da punto focale di supporto logistico al sistema Paese.
Ad Erbil l’attività addestrativa rivolta alle Forze di Sicurezza curde (Forze Peshmerga e Zeravani) viene svolta con personale istruttore qualificato e prevede corsi di addestramento Battaglia ravvicinata e cecchino in coordinamento con le massime autorità del Ministero per gli Affari Peshmerga del Governo Regionale del Kurdistan. Finora, secondo quanto riferisce il Ministero della Difesa, sono stati addestrati 48mila soldati curdi dai nostri soldati.
L’attentato di martedì, è bene precisarlo, non era diretto al nostro contingenteanche se una parte di esso è presente nel locale aeroporto per garantire il trasporto del personale e delle attrezzature della coalizione attraverso l’utilizzo di elicotteri NH-90.