Il gruppo parlamentare del partito tedesco di estrema destra Alternativa per la Germania ha cacciato il suo portavoce nel Bundestag, Christian Lüth. Il motivo di questa decisione improvvisa dei responsabili della formazione, annunciato dall’ex leader Alexander Gauland parlando con il Dpa, è un’intervista che Lüth ha rilasciato lo scorso febbraio per un documentario trasmesso ieri dalla stazione ProSieben in cui ha proposto di Migranti “gasati” arrivato nel paese.
Dichiarazioni che hanno portato all’allontanamento immediato dal partito che nel 2017 ha ricevuto grande sostegno dai Federali e che, però, ha anche suscitato accuse di razzismo, xenofobia e antisemitismo per le posizioni estreme espresse da alcuni dei suoi membri. Ma dopo la messa in onda, la squadra tedesca ha deciso che non c’era altra scelta che mandare via il 44enne. Parlando di immigrazione con il giornalista che lo ha intervistato, Lüth ha affermato che “noi possiamo sempre sparargli dopo, non è un tema, oppure li gasiamo, come desideri, per me è lo stesso “, aggiungendo che ha parlato più volte con Gauland del fatto che” peggio è la Germania, meglio è per l’Afd “.
La trasmissione che ha mandato in onda il documentario non ha menzionato esplicitamente il portavoce al Bundestag, tentando così di preservare la sua identità, ma molti media lo hanno riconosciuto, tanto da convincere il partito ad agire: “Le dichiarazioni ascritte al Sig. Lüth sono totalmente inaccettabile – ha detto Gaauland – e in nessun modo condividono gli obiettivi della politica Afd e del gruppo Afd in Parlamento ”.
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