Ghazi Hamad (Hamas): “Non ci hanno lasciato altra scelta che la violenza”
“Ci sono solo due strade: la pace o la violenza. (Il presidente dell’Anp, ndr) Abu Abbas è un uomo di pace, è sempre lì a parlare e dopo 30 anni di parole cosa ha ottenuto? Meno di zero. Sono aumentati i coloni israeliani, le confische di terre palestinesi e di settori isolati della Cisgiordania. Non è solo la politica del governo estremista di Netanyahu. Non c’è mai stato un buon momento per concedere qualcosa ai palestinesi, ma solo per espandere il controllo israeliano. Non ci hanno lasciato altra scelta che la violenza”. Lo afferma Ghazi Hamad, membro del Consiglio politico di Hamas, in un’intervista al Corriere della Sera da un “appartamento temporaneo” a Beirut. “Israele ha l’arroganza di chi ha dietro gli americani ” e non si preoccupa del diritto internazionale. Pensa: perché ascoltare Hamas se possiamo sconfiggerlo. Ebbene, si sbagliavano, l’operazione Al Aqsa sta cambiando il Medio Oriente”, ha aggiunto. L’attacco del 7 ottobre contro Israele non è avvenuto fermare il riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita.
“Questa è una guerra che va avanti da anni. Ricordo almeno sei grandi scontri dal 2009. Nella maggior parte dei casi è stato Israele a scegliere il momento, mentre ora l’iniziativa è nostra. Perché? Per le violazioni dei diritti dei palestinesi in Cisgiordania e Gaza, per i civili vessati ai checkpoint, uccisi a Jenin, Nablus, Gerusalemme, per l’inerzia dei vari mediatori (egiziani, qatarioti, Onu). Dovevamo prendere la palla nelle nostre mani”, precisa il rappresentante di Hamas. “Israele non è uno stato pacifico. Ha bombardato il Libano, la Siria, l’Iraq, l’Arabia Saudita, l’Iran… – denuncia – Abbiamo provocato un grande shock e ora tutti si stanno attivando per evitare che il problema si estenda oltre questa nostra fascia lunga 365 chilometri. Ebbene, non siamo più gli unici a soffrire e a preoccuparci. Stiamo pagando un grande prezzo di sangue, ma era necessario”.