Era previsto. Mancava dal piccolo schermo da nove anni. Il suo ritorno in TV è uno spettacolo, il Beppe Grillo-Spettacolo. Ospite da Fabio Fazio UN Che tempo fa il garante Cinque Stelle domina la scena, mixando brani del suo repertorio, soprattutto del suo ultimo spettacolo sono il peggiore, battute sui protagonisti della scena politica. In realtà Grillo impiega mezz’ora prima di pungere volti noti e meno noti del Movimento. Prima il fondatore del Movimento Cinque Stelle attacca un grande ex: «Giggino la cartella, sto parlando Di Maio, era il politico più preparato ma non pensavamo che si sarebbe lasciato prendere dal potere di organizzare le persone. Lui e io abbiamo scelto Conte. Ho guardato i programmi, le idee, che sia di destra o di sinistra non importa, se un’idea è buona. Ma poi ci ha pugnalato…».
Poi scherza sull’attuale leader stellare, Giuseppe Conte: «Quando l’ho scelto non era iscritto al Movimento. E’ un bell’uomo, laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco… perfetto per la politica… ma è migliorato.” Poi ammette: “C’era una bella litigata all’inizio”. C’è una frustata anche contro l’esecutivo Meloni: “Questo governo è una decalcomania, più ci sputi sopra più si attacca. Bisogna stare fermi e quando si asciuga si stacca da sola”, dice Grillo. aggiunge: «Il tessuto sociale si sta sgretolando» e il governo «cerca di fare quello che può».
Il fondatore del Movimento Cinque Stelle difende le battaglie storiche del Movimento, dal reddito di cittadinanza al Superbonus. «Anche il super bonus edilizio era un’idea, con Draghi gli accordi erano che doveva durare almeno 5 anni, come il reddito di cittadinanza, e poi doveva essere diluito. Invece li hanno fermati», dice. Ma la politica è marginale. E l’affondo più duro riguarda il settore privato. Grillo, infatti, ne parla nel suo intervento Giulia Bongiorno, senatore della Lega e legale della ragazza che ha accusato di violenza sessuale il figlio di Grillo, Ciro. «Lei è avvocato, presidente della Commissione Giustizia, lei è senatrice della Lega che fa comizi davanti ai tribunali – dice il fondatore del M5S – dove c’è un caso a porte chiuse… È inappropriato. Così tutto si confonde.” Ma prima che Grillo vada oltre, Fabio Fazio lo ferma.
Ma lo show del garante Cinque Stelle era cominciato con altre speranze. «Questa è una campana. Se stono, chiamatemi”, ha detto entrando nello studio televisivo. Ma poi è successo Grillo un fiume in piena, citando aneddoti già presenti negli ultimi spettacoli. E lanciando battute. L’unica costante che ripete più volte è quella che sembra una battuta, ma che segna una scelta (forse) definitiva tra spettacolo e politica. «Non posso guidare o portare a buon fine un movimento politico, mi sono ritirato per vedere cosa succede»dice più volte.
Solo al mondo dei media e della tv il fondatore riserva un pari numero di battute (quasi sempre imperdibili). Tra il serio e il faceto, Grillo ricorda: «Ho fondato il Movimento ma avevo aderito al Pd, ad Arzachena». E arringa: «Sono qui per capire se sono il peggiore. Sì, sono il peggiore. Ho peggiorato questo Paese, non c’è da scherzare. L’ultima intervista a Vespa ho perso le elezioni, tutti quelli che ho mandato aff… sono al governo, ho combattuto il mondo intero e adesso vado al bar e mi fate pagare il caffè». E ancora: «Bruno Vespa ha scritto un libro Da Mussolini a Beppe Grillo ma ti rendi conto? Quando vedo un suo libro in una stazione di servizio, lo copro con quello di Casalino, vabbè!”. Sono finiti gli anni di Giro dello tsunamidel megafono M5S Grillo: lui stesso spiega di avere almeno quattro vite. L’ultima è una nuova pagina, sempre più lontana dalla ribalta dei palazzi.