Nonostante il colpo finale sulla scia della buona performance di Wall Street, l’Europa chiude: i timori su Covid e le incognite sull’economia restano in primo piano dopo gli allarmi di Federal Reserve e Bce
di Paolo Paronetto e Stefania Arcudi
Nonostante il colpo finale sulla scia della buona performance di Wall Street, l’Europa chiude: i timori su Covid e le incognite sull’economia restano in primo piano dopo gli allarmi di Federal Reserve e Bce
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In calo per buona parte della seduta, con cali anche superiori a un punto percentuale, il Borse valori europee hanno trovato il loro tono nel finale, riducendo le cadute sulla scia di una Wall Street positiva, ma senza trovare lo sfarfallio per riportarsi sopra la pari. Quindi Milano ha venduto lo 0,36%, Parigi lo 0,3%, Francoforte lo 0,51%, Londra circa lo 0,3% e Madrid lo 0,34%. Permangono comunque i timori legati alla diffusione del Covid-19 e l’incertezza sull’entità della futura ripresa, visto che, a seguito degli avvertimenti di Fed e Bce, gli indici delle PMI sull’attività del settore privato nell’Eurozona ad agosto hanno mostrato un rallentamento . Per quanto riguarda i titoli, pochi sono i titoli positivi in Piazza Affari. In generale, il petrolio è stato debole (Tenaris -0,44%, Eni -0,78%), sulla scia del calo del greggio dovuto ai timori sulla ripresa della domanda (-2,64% nel WTI di settembre a 41,69 dollari al barile e – 2,47% per il Brent a 43,79 dollari). In calo le auto e gli industriali, penalizzati dall’andamento dei settori in Europa.
Wall Street positivo dopo PMI manifatturiero e servizi
Il mercato azionario americano, che stava viaggiando alla parità all’indomani di una nuova chiusura record, ha intrapreso la strada degli aumenti dopo i dati sopra le stime sul PMI manifatturiero e dei servizi di agosto. Alla vigilia del Nasdaq ha segnato il 35 ° record di chiusura del 2021 e in una settimana ha registrato un nuovo record per l’S & P 500, che ha cancellato il crollo causato a marzo dalla pandemia di coronavirus.
Gli investitori restano cauti, tuttavia, dopo che le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono crollate di nuovo sopra il milione alla vigilia. Preoccupa l’incapacità della Casa Bianca e del Congresso di trovare un accordo su un nuovo piano di stimolo economico, necessario anche per la Federal Reserve.
Cnh Industrial spicca a Milano, Saipem la peggiore
Il migliore era Cnh Industrial (+ 1,62%) spinto anche dalla rivale americana Deere (+ 5% a Wall Street dopo le stime sopra). La peggiore invece è stata Saipem (-3,5%), che ha pagato anche il taglio del rating degli analisti di Bernstein, che considerano troppo rischioso il portafoglio della società. Bene Terna (+ 0,58%), Nexi (+ 0,61%), Buzzi (+ 0,34%) e Banco Bpm (+ 0,07%), in territorio positivo per alcune sedute. Resistono anche i farmaceutici (Diasorin + 0,06%), che alla vigilia sono stati gli unici a chiudere la seduta. In fondo alla classifica industriale e auto, con Pirelli (-1,95%), Leonardo (-1,56%) e FCA (-1,28%) tra le peggiori. Le incertezze sui rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina pesano sui settori: nei giorni scorsi Pechino aveva anticipato un ritorno al tavolo dei negoziati, ma da Washington il presidente americano Donald Trump, che aveva fatto saltare in aria i colloqui in programma lo scorso fine settimana, ha rifiutato per confermare.
Nell’Eurozona, la ripresa economica sta perdendo slancio
Sul fronte macro, la crescita del settore privato ha perso slancio nell’eurozona ad agosto. Secondo i dati previsionali dell’indagine IHS Markit, la crescita nel settore privato dell’Eurozona ha mostrato una perdita di slancio nella ripresa che ha seguito la recessione legata alla pandemia Covid-19. Sia l’attività commerciale che i nuovi ordini sono cresciuti modestamente e ad un ritmo inferiore rispetto a luglio. La minore espansione complessiva è dovuta unicamente alla debolezza del settore terziario, mentre si è notata un’accelerazione nella crescita della produzione manifatturiera.
Lo spread ha chiuso leggermente al rialzo a 149 punti
Chiusura leggermente superiore per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario elettronico MTS dei titoli di Stato nell’ultima seduta di una settimana piuttosto tranquilla. Il differenziale di rendimento tra il benchmark BTp decennale (IT0005413171) e il Bund tedesco di pari duration ha raggiunto in finale 149 punti base, dai 147 di vigilia ai 140 di venerdì scorso. Il rendimento del benchmark decennale BTp è indicato all’1,01% dallo 0,98% registrato alla chiusura di vigilia.