MILANO – Il rischio escalation in Medio Oriente continua a spaventare i mercati – Le borse ripartono al ribasso nell’ultima seduta della settimana con il petrolio sopra i 90 dollari e l’oro in area 2000 dollari l’oncia, termometro di un clima motivo di preoccupazione tra gli investitori. Sessione debole in Asia, con Tokyo che chiude a -0,54%. Intanto riprende il rialzo dei rendimenti Usa, con il Treasury decennale che tocca il 5%, per la prima volta dal 2007. Le Borse europee chiudono in Piazza Affari -1,40%
Europa in rosso intenso: Piazza Affari -1,40%
I mercati azionari europei chiudono l’ultima sessione della settimana in profondo rosso. Piazza Affari, in attesa del rating sull’Italia di Standard & Poor’s, perde l’1,40% con il Ftse Mib a 27.357 punti. Un calo in linea con quello delle altre Borse europee: Francoforte chiude a -1,64%, Londra registra il -1,33% e Parigi perde l’1,52%. La seduta prosegue negativa anche a Wall Street, dove il Nasdaq perde l’1,40% e il Dow Jones segna -0,52%. A Piazza Affari la performance migliore è stata quella di Nexi, che ha guadagnato il 2,54%. Maglia nera Saipem (-6,22%), Iveco (-4,65%) e Mps (-3,97%). In forte calo anche Telecom, che chiude a -3,67, dopo la richiesta di Vivendi di sottoporre ad un’assemblea straordinaria l’offerta di Kkr sulla rete.
Le borse europee chiudono in ribasso dopo Powell
I titoli azionari europei hanno chiuso in ribasso dopo le dichiarazioni aggressive del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, il quale ha affermato che la forza dell’economia statunitense e la continua tensione nel mercato del lavoro potrebbero richiedere condizioni di prestito più restrittive per controllare l’inflazione, lasciando aperta la possibilità di un ulteriore aumento dei tassi. Gli investitori continuano inoltre a temere un’escalation del conflitto in Medio Oriente.
L’indice Cac 40 di Parigi ha perso l’1,52% a 6.816,22 punti, il Dax 30 di Francoforte è sceso dell’1,64% a 14.798,15 punti e il FTSE 100 di Londra ha registrato un calo dell’1,33% a 7.400,12 punti. A Piazza Affari il FTSE Mib lascia a terra l’1,40% a 27.357
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Il Tesoro a 10 anni tocca il 5% per la prima volta dal 2007
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni ha toccato brevemente il 5% per la prima volta dal 2007, dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che la politica monetaria al momento non è eccessivamente restrittiva e che la Fed sta procedendo con cautela e deciderà i prossimi passi sulla base dei dati macro e l’evoluzione delle prospettive economiche. Il rendimento del titolo di riferimento statunitense è sceso ed è ora al 4,9328%.
I commenti del numero uno della Fed all’Economic Club di New York sono in linea con il messaggio contenuto nei verbali del FOMC. I commenti di diversi funzionari della Fed sono contrastanti sulla necessità di ulteriori rialzi dei tassi, ma sembra esserci unanimità nel loro impegno a mantenere i costi di finanziamento a livelli restrittivi al fine di frenare l’inflazione. Sul fronte dei dati, le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono ancora una volta scese al di sotto delle previsioni, ma le richieste continuative sono aumentate per la quarta settimana. Altri dati economici pubblicati questa settimana – tra cui le vendite di case esistenti, le vendite al dettaglio, la produzione industriale, l’avvio di nuove abitazioni e i permessi di costruzione – hanno sorpreso al rialzo, aggiungendo ulteriore prova che l’economia statunitense rimane forte.
L’Europa resta negativa dopo Wall Street
Le borse del Vecchio Continente si confermano in calo dopo l’avvio di Wall Street: tutte le borse presentano un andamento piuttosto volatile con perdite attorno al punto percentuale (Milano -0,8%), con le attese in Italia concentrate sulla possibile revisione del rating di S&P con le quotazioni azionarie americane chiuse. Bene Mosca (+1%) con l’indice Moex in dollari in rialzo dell’1% sulla scia del gas in rialzo di due punti percentuali a 51 euro al megawattora e del petrolio poco sotto i 90 dollari al barile.
I titoli di Stato sono nervosi con continui movimenti dei rendimenti tra aree negative e aree positive: il BTP decennale è al 4,9% e lo spread rispetto alla Germania è a 201 dopo essere partito da 202 punti base.
In questo contesto, continua il calo di Saipem a Piazza Affari (-4,5% a 1,47 euro), con Iveco che perde quattro punti. Sia Mps che Poste scendono entrambe di quasi il 3%, con Tim che perde due punti percentuali a 0,26 euro. Bene invece Nexi che sale del 3% a 6,66 euro nell’ipotesi che oltre a CVC altri fondi valutassero un’offerta per il gruppo dei pagamenti
Giorgett: “Il giudizio di S&P non si basa sul gossip”
È stata scritta una legge di bilancio correttamente strutturata: a nostro avviso troverà la valutazione delle agenzie di rating che l’hanno letta e non basano certo le loro valutazioni su gossip e titoli scandalistici”. Lo ha detto a Bolzano il ministro dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, parlando della legge di bilancio e rispondendo a una domanda su un possibile parere negativo di S&P che questa sera si pronuncerà sull’Italia. Oggi Giorgetti è in Alto Adige anche per sostenere la campagna elettorale in vista delle elezioni provinciali del Domenica.
L’Europa parte in netto declino
L’Europa apre alla grande: Milano segna -0,8%, Parigi -1%, Francoforte -1,1% e Londra -0,4%
Lo spread apre stabile a 202
Lo spread tra BTP e Bund tedeschi ha aperto la seduta stabile a 202 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,94% sul mercato secondario e quello del Bund tedesco al 2,92%. Il rendimento dei Bonos spagnoli è pari al 4,02% e quello dei titoli greci a 10 anni è pari al 4,39%. Ieri la seduta era iniziata con un forte rialzo a 208 punti base, per chiudersi in ribasso a 202 punti.
Asia in ribasso con il rally del petrolio
Le borse asiatiche sono deboli e risentono dei timori di un’escalation in Medio Oriente che ha spinto il prezzo del petrolio sopra i 90 dollari al barile e quello dell’oro vicino ai 2.000 dollari l’oncia. L’apertura del presidente della Fed Jerome Powell alla possibilità di mantenere i tassi ai livelli attuali ha nel frattempo dato una spinta ai titoli del Tesoro americani, provocandone la riduzione dei rendimenti. Tokyo ha perso lo 0,54%, Hong Kong ha registrato un calo dello 0,7% anche se i titoli immobiliari si sono ripresi grazie alla prospettiva di una ristrutturazione del debito di Country Garden mentre il destino di Evergrande resta appeso a un filo.
Shanghai e Shenzhen sono andate peggio (rispettivamente -0,9% e -1%). Ancora più marcato il calo segnato da Seul (-1,69%) e Sydney (-1,16%).