I primi 24mila km in Model 3 di Roberto, un lettore milanese che ha utilizzato l’auto in tutte le situazioni, compreso il caldo e il freddo estremi. Ecco il suo budget.
Di Roberto Vicari
“SSono il tuo lettore residente a Milano. Dopo 10 mesi e 24.000 km con il mio Tesla Modello 3 a lungo raggio Farò una prima valutazione. A conferma delle buone qualità di questa vettura che ne giustificano il successo commerciale, indipendentemente dal fattore-moda che lo caratterizzavano al momento del lancio“.
I primi 24mila km: macchina innovativa, ma altamente pratica
“In questi mesi ho avuto modo di utilizzare l’auto in contesti molto diversi. Quale Traffico Milano delle ore di punta, il strade innevate delle montagne delle Alpi, il torrido termico dell’estate siciliana con punte di 47°C… E varie percorrenza autostradale a medio raggioun viaggio primaverile in Slovenia e, non ultime, due maratone di viaggio a tappa unica da 1.460km. Praticamente un record di distanza percorsa in un giorno dai veicoli elettrici in Italia, o quasi. La vera forza della Tesla è che è stata progettata come auto elettrica nativa, capace di offrire un’esperienza di guida totalmente innovativa. Ma allo stesso tempo, con una praticità quanto più possibile paragonabile a quello di un’auto a combustione interna nei lunghi viaggi. Gli ingegneri Tesla hanno lavorato ossessivamente sui punti deboli di un veicolo elettrico, limitandone l’impatto sulla vita quotidiana“.
Sono arrivati al punto: esperienza di ricarica e durata della batteria imbattibili
“Da qui ad esempio il cura maniacale per l’aerodinamica e il peso, per limitare i consumi alle alte velocità. Garantendo quindi un’autonomia accettabile anche in viaggio in autostrada per centinaia di km alla velocità massima consentita. E non importa se dovevano installarlo copriruota aerodinamici discutibili in plastica, che eliminano la possibilità di esporre virili cerchi in lega dal design sempre più sofisticato. Per quanto riguarda invece BMW, Audi e Mercedes. La stessa cura progettuale è stata riservata all’esperienza di ricarica. Non solo grazie a Rete di compressori, che si conferma “allo stato dell’arte” in termini di ubicazione (si può usufruire delle strutture di hotel davvero bellissimi), dimensionamento, manutenzione e costi. Ma anche per altre raffinatezze, come la porta a chiusura automatica, autenticazione semplificata e la possibilità di modulare la ricarica da app. E, ultimo ma non meno importante, il prestazioni di ricarica non paragonabile ai concorrenti, anche in condizioni di utilizzo intensivo“.
Sono presenti anche alcuni piccoli difetti nell’elettronica di bordo
“Grazie a questo, nell’utilizzo normale, a patto di avere a disposizione un caricatore domestico per l’uso quotidiano, la Model 3 LR è l’EV migliore degli altri capace di ridurre al minimo il divario in termini di tempi e facilità d’uso di un stessa categoria tradizionale. Resta inteso che un viaggio fuori range va pianificato con un po’ di anticipo e gestito durante. Le funzionalità offerte dall’elettronica di bordo offrono qualche aiuto, ma possono anche ingannare. Ad esempio, resta un mistero il motivo per cui parte dell’infrastruttura non Tesla HPC e Fast non sia disponibile sul navigatore, ma sicuramente metteranno una pezza. L’altro aspetto fondamentale del successo di Tesla, curato fin dalla fase di progettazione, è il contenimento dei costi, che di fatto elimina il più grande svantaggio dei veicoli elettrici, il divario del prezzo di acquisto. Un obiettivo raggiunto a prezzo di un compromesso pesantissimo: la standardizzazione totale della produzione, che ne impedisce la possibilità personalizzare l’auto al momento dell’acquisto“.
I primi 24mila km: ci sono altre cose da migliorare
“Abbiamo optato anche per i materiali buona qualità, ma non sempre soddisfacente al gusto degli utenti europei più raffinati. E alcune soluzioni come la centralizzazione dei controlli nel pad centrale sono oggettive scomodo o controintuitivo. Poi ci sono carenze più evidenti per chi è abituato alle auto premio. Come, ad esempio, una pianta climatizzazione un po’ imprecisa e sbilanciata nella gestione dei flussi e delle temperature nelle varie zone dell’abitacolo. L’insufficiente isolamento termico e acustico del tetto e delle finestre. UN sistema audio così così (e non aggiornabile a pagamento), l’assenza di un head up display. Tuttavia, sono felice che nello sviluppo del nuovo modello gli ingegneri Tesla si siano concentrati su alcuni di questi difetti. Il che conferma la loro straordinario orientamento al cliente, a differenza di molti produttori europei. Piuttosto che soffermarsi su miglioramenti prestazionali o aspetti estetici che incidono poco sull’esperienza di guida“.
Ma il giudizio complessivo è: un buon inizio
Considerazione finale sull’affidabilità: è un po’ presto per fare valutazioni, in ogni caso non ho ancora avuto bisogno di ricorrere all’assistenza. Qualche rumore qua e là Lo sento, andrebbe sostituita la guarnizione della porta posteriore (difetto di fabbrica), ma tutto sommato non è un grosso problema. In sintesi, un buon inizio.
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