Il Milan chiama, Ibrahimovic non risponde Ancora. La rimonta subita a Napoli, arrivata dopo le sconfitte contro Juve e PSG, ha riportato a galla le tensioni nello spogliatoio rossonero. Dove, dopo capitan Calabria, anche gli attaccanti Giroud e Leao hanno espresso malumori nei confronti dell’allenatore Pioli. Per risolvere i problemi abbiamo bisogno di una figura di gestione sul campo che porti equilibrio e leadership.
SI DI PIOLI – L’identikit ideale è noto: Zlatan Ibrahimovic. Il proprietario di RedBird Gerry Cardinale lo sta seguendo da settimane insieme all’amministratore delegato Furlani. Sempre secondo Corriere della Sera, Favorevole anche Pioli: senza Paolo Maldini, sa quanto lo svedese potrebbe motivare la squadra e non teme i rischi di convivere con un carattere così forte. In passato ci sono stati scontri tra i due, ma il rapporto è sincero e consolidato.
PALLA A IBRA – Le trattative sono in corso, ma la verità è che l’ex attaccante deve ancora decidere. Chi gli sta vicino racconta che nella sua ultima visita a Milanello, dopo il derby perso 5-1 contro l’Inter, Ibra ha ammesso di aver provato uno choc. Il suo clan assicura che “tutto è possibile” e che non è un problema di soldi. Zlatan non ha intenzione di accettare un ruolo part-time o marginale, se deciderà di tornare vuole farlo da protagonista.