Lo smartphone: croce e delizia dell’era contemporanea C’è chi ne esalta la capacità di connettersi tra di loro e chi ne demonizza l’avvento. Ci sono innumerevoli “accuse” contro questi ninnoli altamente funzionali, ma uno studio dell’Università del Texas ad Austin getta un’ulteriore ombra su di loro: ai telefoni cellulari va attribuito il demerito di renderci stupidi L’analisi – pubblicata sul Journal of the Association for Consumer Research – si è avvalso del contributo di 548 volontari di cui è stato indagato il grado di concentrazione e il modo in cui quest’ultimo è stato alterato dall’istinto di controllare il cellulare. All’inizio dell’esame, a tutti i partecipanti è stato chiesto di disattivare l’audio del proprio dispositivo, ma ad alcuni di loro è stato consentito di tenere il proprio smartphone sulla scrivania, con lo schermo rivolto verso il basso; ad altri è stato chiesto di metterlo in tasca o in borsa, mentre a un terzo gruppo è stato chiesto di lasciarlo in una stanza adiacente. Dai punteggi dei test a cui sono stati sottoposti gli esaminati è emerso un basso grado di concentrazione.
In conclusione: indipendentemente dal fatto che il dispositivo sia a portata di mano o meno, è comunque una distrazione. In altre parole, non è il suono della notifica ad attirare l’attenzione, ma il fatto che il cellulare sia lì a pochi centimetri da noi, in attesa di essere utilizzato. La situazione degenera quando il soggetto, percependosi attratto dal “richiamo” del dispositivo, cerca di riprendere il controllo della sua attenzione per dirigerla verso ciò in cui è impegnato: è allora che le sue funzioni cognitive vanno in disordine. Il professor Adrian Ward, capo del gruppo di ricerca, ha spiegato: “Lo studio mostra che la semplice presenza del tuo smartphone può causare il drenaggio delle risorse cerebrali, perché il nostro potenziale cognitivo è impegnato negli sforzi per controllare l’attenzione. che lo stesso insieme di risorse deve sopportare sia questo controllo che altri processi cognitivi, il potenziale che utilizziamo per inibire la nostra attenzione automatica al telefono non può essere utilizzato per altre attività, con risultati che si riflettono nelle prestazioni “. In breve, se il cellulare telefono spento, messo a tacere, riposto in tasca o in borsa non fa differenza: le capacità intellettive del suo possessore sono ancora limitate fino al 20 per cento. Come esce? Tenendo lo smartphone a una distanza tale da bisogna compiere pochi passi per raggiungerlo: i benefici sull’attenzione maggiori, nell’esperimento dell’Università del Texas, sembra che chi fosse invitato a lasciare il cellulare in un ‘altra stanza, prima del test. La categoria che soffre più di ogni altro le conseguenze di questo fenomeno è quello dei giovani adulti, ma ultimamente preoccupa anche l’uso sconsiderato dei cellulari da parte dei più piccoli, i cui genitori, sprezzanti delle conseguenze, lasciano che i loro figli siano ell di videogiochi e social network dai propri cellulari, con risvolti drammatici: secondo una ricerca scientifica condotta dal pediatra John S. Sutton, l’uso incontrollato dello smartphone, in tenera età, provocherebbe un impoverimento della sostanza bianca del cervello , a scapito dell’efficienza degli impulsi nervosi.