Il giornale “sbagliato” che fa volare la destra svizzera

Giornale svizzero

Lo scorso aprile, la copertina di Bloomberg Business Week ha segnato i funerali della Svizzera con una croce bianca decorata con fiori su sfondo rosso e una frase lapidaria: “Ci sarà vita oltre la morte del sistema bancario svizzero”? Sono seguite alcune proteste istituzionali, ma niente più. Erano i mesi del crollo del Credit Suisse e del suo assorbimento nell’UBS. In quei mesi la Svizzera era nel mirino delle cancellerie anche per la sua posizione reticente riguardo alla cessione di mezzi militari a favore dell’Ucraina. Una legge interna per un principio di neutralità tra le parti in guerra vieta la rivendita di veicoli militari inutilizzati. Ostacolo rimosso pochi giorni fa, con il sì del parlamento svizzero alla vendita di 25 Pardi alla Germania.

Certamente il settore che ha conosciuto meno crisi è, inaspettatamente, quello dell’editoria, soprattutto quello strettamente legato all’ala politica conservatrice dell’Udc e ad una parte del mondo imprenditoriale del Paese. Parliamone Settimana mondialeil settimanale politicamente scorretto della Svizzera tedesca, edito da Roger Koeppel, che ha superato gli abbonamenti a oltre 38mila copie e che ora si prepara ad affacciarsi sulla scena tedesca. La versione web raggiunge 6 milioni di lettori al mese, oltre ai 4 del canale Youtube, in cui il suo direttore (e azionista di maggioranza), reduce da un viaggio a Mosca a maggio, racconta quotidianamente la sua versione dei fatti, su politica e sull’economia svizzera, ma non solo.

Roger Koeppel, laureato in filosofia politica all’Università di Zurigo con una tesi su Carl Schmitt, oltre che giornalista, è consigliere nazionale nelle file dell’Udc, ed è da tempo considerato l’erede di Christoph Blocher. Avrebbe rinunciato alla sua candidatura alle prossime elezioni federali di ottobre, per dedicarsi interamente allo sviluppo dell’azienda. Quando divenne caporedattore nel 2001, il giornale di orientamento liberale soffriva di un calo di diffusione. Fu rilevato da alcuni investitori finanziari, tra cui Tito Tettamanti e nel 2002 trasformato in settimanale, di impronta neoliberista conservatricein netto allineamento con le posizioni dell’Udc, che dal 1999 non abbandona mai il podio del primo partito, con una preferenza media degli elettori svizzeri compresa tra il 23 e il 30%.

Ciò ha assicurato la sopravvivenza del giornale durante i periodi di magra, grazie anche al sostegno economico della stessa famiglia Blocher, attraverso le sue partecipazioni Ems-Chemie AG e Basler Zeitung AG. Quest’ultima è stata poi acquistata nel 2018 dal gruppo Tamedia (oggi TX Group) guidato da Pietro Supino, la seconda media company svizzera per fatturato, dopo l’emittente pubblica RTS. Segue nel panorama svizzero il terzo gruppo editoriale Ringier SA, con un fatturato di circa un miliardo di franchi, di proprietà dei coniugi Michael ed Ellen Ringier. Recentemente la Ringier SA ha riacquistato tutte le azioni di Axel Springer nella joint venture con l’editore tedesco Ringier-Axel Springer Schweiz AG, divenendo proprietaria completa di venti giornali e riviste distribuiti nella Svizzera tedesca e francese, tra cui Blick e Finanz. La nuova entità si chiamerà Ringier Médias Suisse. Da anni Ringier e Springer collaborano a numerose pubblicazioni rinomate, come Newsweek e Forbes. Oggi rimane una joint venture tra i due editori nel mercato polacco.

Nel 2017 Christoph Blocher, dopo la vendita della Basler Zeitung a Tamedia, ha rilevato le azioni del gruppo editoriale Zehnder AG (oggi Swiss Regiomedia AG) con un portafoglio di 25 giornali gratuiti locali e non, distribuiti in tutta la Svizzera orientale. Ma il Weltowoche nel corso degli anni non è stata esente da polemiche nel panorama politico svizzero. Nell’agosto 2011, un dipendente della banca privata svizzera Safra Sarasin consegnò a un parlamentare dell’UDC l’estratto conto delle transazioni valutarie dell’allora presidente della BNS Philipp Hildebrand, per una presunta operazione di insider trading, cioè cambio di dollari in franchi, un’operazione poche settimane prima che la BNS annunciasse la sua decisione di sostenere il prezzo del franco svizzero. L’estratto è arrivato al Settimana mondialechi lo ha pubblicato. Hildebrand è stata costretta a dimettersi nel gennaio 2012. Nell’aprile 2016 la controversia si è conclusa con la multa da parte del tribunale distrettuale di Zurigo del consigliere dell’UDC e dell’ingegnere informatico della banca che gli aveva trasmesso i documenti per violazione del segreto bancario.

Per concludere recentemente con il noto sito investigativo All’interno della Paradeplatzdall’omonima piazza di Zurigo, ex sede del Credit Suisse, considerata da molti una ramificazione ideologica del Settimana mondiale. Fondato da uno dei suoi ex giornalisti economici Lucas Haessig, il sito è stato vittima di una causa intentata dall’ex istituto svizzero, conclusasi a fine agosto con un accordo extragiudiziale. Nonostante la presenza di grandi gruppi editoriali, la destra liberale-conservatrice svizzera può contare sulla presenza territoriale e su una certa dose di giornalismo d’inchiestanonché sul patrimonio della famiglia Blocher e di altri investitori finanziari. Le due figlie di Christoph Blocher, Rahel e Magdalena, hanno preso in mano le redini delle aziende del padre, e sono considerate tra le donne più ricche della Svizzera, dopo Franca Fissolo (vedova Ferrero) e Dona Bertarelli. Magdalena Martullo Blocher è attualmente membro del Consiglio nazionale, nelle liste dell’UDC Grigioni.

Ma è proprio sul piano politico internazionale che la destra svizzera e i suoi media svolgono un ruolo importante. Lo dimostrano conferenze, interviste e contatti di Roger Koeppel e del suo settimanale con alcuni protagonisti della scena politica e mediatica, come Eric Zemmour e Steve Bannon. Una forte identificazione e competenza economico-finanziaria decretarono poi il successo dell’azienda Settimana mondiale.

Friedrich Magnani, 15 ottobre 2023

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

We will be happy to hear your thoughts

Leave a reply

Galileus Web