I legislatori europei hanno approvato una risoluzione (non vincolante) che condanna le azioni delle truppe azere e invita il blocco a imporre sanzioni a Baku
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che accusa l’Azerbaigian di aver effettuato “pulizia etnica” contro i residenti armeni del Nagorno-Karabakh e sollecita il blocco a imporre sanzioni a Baku.
Nella risoluzione, i legislatori dell’UE affermano di ritenere che “la situazione attuale equivale a una pulizia” e “condannano fermamente le minacce e le violenze commesse dalle truppe azerbaigiane”, invitando i 27 Stati membri del blocco ad “adottare sanzioni mirate contro individui provenienti dal territorio azerbaigiano”. governo” per l’aggressione e le presunte violazioni dei diritti umani.
Il documento fa riferimento agli eventi innescati dal raid dello scorso 19 settembre, quando con un’offensiva lampo durata appena 24 ore l’Azerbaigian riconquistò l’ormai ex regione separatista, governata negli ultimi tre decenni dalle autorità armene sebbene ufficialmente facente parte del territorio azerbaigiano. Il governo separatista ha accettato di sciogliersi entro la fine dell’anno, ma la regione è già gestita dalle autorità azere.
La quasi totalità dei 120.000 armeni di etnia armena che vivevano nella regione, di cui Baku aveva già riconquistato buona parte in una guerra durata sei settimane nel settembre 2020, sono fuggiti in Armenia proprio per timore di persecuzioni e rappresaglie, e hanno testimoniato diversi episodi di violenza da parte delle truppe azere.
Una risoluzione non vincolante
Il Parlamento europeo ha inoltre esortato l’Unione a “ridurre la dipendenza dell’UE dalle esportazioni di gas dall’Azerbaigian” e ha invitato Bruxelles a rivedere le relazioni con il paese.
La risoluzione – approvata con 491 voti favorevoli e 9 contrari – non obbliga l’Unione ad agire. Ma ciò farà infuriare Baku, che per settimane ha negato con forza le accuse di “pulizia etnica” e ha pubblicamente invitato gli armeni a rimanere nel Nagorno-Karabakh e a “reintegrarsi” in Azerbaigian.
Da parte loro, i diplomatici europei affermano che le sanzioni contro Baku non sono attualmente in discussione e che probabilmente si prenderà provvedimenti solo se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente.
L’anno scorso, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha firmato un accordo di “partenariato strategico” con Baku per più che raddoppiare le importazioni di gas entro il 2027, dopo che il blocco ha dovuto rinunciare alle forniture russe a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.