Inzaghi, finalmente un’altra occasione in Serie A: la Salernitana dà una svolta alla sua carriera | Prima pagina

Dichiaro che, come spesso accade, è più facile per tutti così. Sono particolarmente contento dell’arrivo di Filippo Inzaghi alla Salernitana. Sia perché lo considero un allenatore appassionato e pronto, sia perché finalmente riparte dalla Serie A, la categoria con cui ha saputo conquistare Benevento. Ho seguito con interesse la sua carriera e ho sofferto quando, al Milano, non è andata come pensava. E, soprattutto, come la pensavano Berlusconi e Galliani.

L’ho apprezzato quando, con la massima umiltà, è sceso con il Venezia in Serie C e lo portò in Serie B, vincendo i play off l’anno successivo. Non è andata altrettanto bene Bolognain un Benevento ha fatto innamorare di sé una città (altra promozione, questa volta in Serie A) che, senza di lui, è caduta in terza serie. L’anno scorso un’impresa incompleta ma bellissima: la Reggina, penalizzata di cinque punti nel corso del campionato in corso e, nonostante ciò, trascinata ai play off. Fu il canto del cigno per un’azienda gloriosa, ma la dedizione di Pippo lasciò un segno profondo.

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I dati ci dicono che, a parte l’exploit di Venezia, Inzaghi senior ottiene risultati lusinghieri o significativi soprattutto al sud. Benevento e Reggio sono due tappe, alle quali si può aggiungere Salerno. L’impresa, questa volta, si chiama salvezzaaffrontando una squadra penultima, con la miseria di tre punti e zero vittorie. Pippo sa che sarà durissima, ma è proprio questo che lo entusiasma. Forse, rispetto a Simone (meno celebrato come calciatore), è rimasto due o tre anni di troppo sul terreno di gioco, perdendosi qualcosa, non la necessità di risalire. Sa che Salerno arriva al momento giusto, può farlo voltare e permettergli, a 50 anni, di guardare ancora più in alto se vuole.

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