Inzaghi, il dentista del derby

Li prepara troppo bene, Simone Inzaghi, le partite che contano: i derby, oltre agli scontri senza appello e alle finali di ogni genere e valore. I precedenti positivi sono ormai numerosi e portano inevitabilmente a questa conclusione: quando il gioco si fa duro La testa di Simone diventa ancora più dura (nessuno lo sposta dalle sue convinzioni) e gioca con motivazioni, esperienza, personalità, intensità. Parlavo delle sue granitiche certezze: il mondo grida Frattesiin gran forma, invece Mkhitaryan, e insiste affinché Micki faccia una doppietta. Ma è solo un esempio, il più semplice. La prima mezz’ora dell’Inter è stata fantastica, così come la reazione al gol di Leão che ha portato ad altri tre gol. Il 5-1 finale fu delirante e determinò il quinto successo consecutivo dei nerazzurri, eleggendo Inzaghi – per citare Guardiola – un dentista della sua città. La sconfitta del Milan è insopportabile per dimensioni (non ha funzionato nulla: l’assenza di Tomori non basta a giustificare i distacchi); Milan che è passato dal moneyball al manitaball in novantacinque minuti (cit.): solo una buona Champions League potrà alleviare il dolore.