Con poche righe di disposizione, alle dieci e mezza di sera, la quinta sezione del La Corte di Cassazione incide sulle sorti delle indagini Prisma sui conti della Juveavviata dalla Procura di Torino e condotta dalla Guardia di finanza: il tribunale “dichiara l’incompetenza del tribunale di Torino e dispone la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma”.
Roma, quindi, e non Milano, che era l’altra sede indicata dalla difesa: del resto, il reato di manipolazione del mercato – uno di quelli contestati al club insieme a quello di falso in bilancio – si sarebbe concretizzato proprio a Milano, dove ha sede Borsa Italiana e dove i comunicati ufficiali della Juve avrebbero iniziato a produrre i presunti effetti. distorsive, una volta divenute note al pubblico e agli investitori.
Se le ragioni della Cassazione si attendono tra una ventina di giorni, resta l’ipotesi che sia stata individuata Roma come sede del servizio della piattaforma virtuale che trasporta le comunicazioni di Borsa, la stessa su cui è passato il comunicato diffuso alla Continassa. Il gip Marco Picco aveva sollevato la questione della competenza territoriale: la procura di Torino aveva difeso la propria giurisdizione, mentre la procura generale della Cassazione aveva sostenuto il trasferimento a Milano.