La settimana scorsa un caccia cinese ha inseguito un bombardiere americano ed è quasi entrato in collisione. Ieri invece il governo comunista ha festeggiato a Pechino due aviatori americani della Seconda Guerra Mondiale. Mel McMullen, 97 anni, e Harry Moyer, 103furono invitati a celebrare con gratitudine le imprese dello squadrone aereo delle Tigri Volanti, schierato dagli Stati Uniti nel 1941 a Kunming, nella provincia dello Yunnan, per aiutare l’allora Repubblica Cinese durante la guerra contro gli invasori giapponesi.
Il telegiornale serale di Xinwen Lianbo (Live News) trasmesso dalla TV statale CCTV, seguito da milioni di cinesi, mostrava che il vicepresidente Han Zheng riceveva i due vecchi aviatori e diceva che Cina e Stati Uniti devono lavorare insieme per affrontare le principali sfide globali, con lo stesso spirito dimostrato ottant’anni fa dai Flying Tigers. Il vecchio Mc Mullen, uno degli ultimi Tigri Volanti viventi, ha raccontato con emozione come i contadini cinesi salvarono diversi piloti americani abbattuti, nascondendoli durante il giorno e scortandoli di notte di villaggio in villaggio, in una lunga marcia verso la base delle Tigri Volanti per evitare la cattura da parte dei giapponesi. «I governi possono cambiare, ma le persone restano sempre le stesse, le persone hanno solo il desiderio di vivere in pace, in famiglia… Mi dispiace solo che mi ci siano voluti così tanti anni per tornare qui e ringraziare il popolo cinese”, ha detto il veterano, sopraffatto dagli applausi.
Fu il presidente Franklin Roosevelt nel 1941 a dare il via libera all’operazione statunitense a sostegno dell’esercito cinese impegnato in una guerra di resistenza contro il Giappone. Un gruppo di volontari americani è stato reclutato tra il personale militare degli Stati Uniti. Era composto da un centinaio di piloti e diverse centinaia di aviatori e meccanici. I loro aerei erano caccia Curtiss P-40, con i colori dell’aeronautica cinese e il muso caratterizzato dal disegno a dente di squalo. Nome del gruppo Flying Tigers, Tigri Volanti. Erano tutti americani volontari, ma in un certo senso anche mercenariLa CNN osserva: Il governo di Chiang Kai-shek pagava ai piloti 750 dollari al mese, più 500 per vitto e alloggio (il valore attuale è di 13.700 dollari), il triplo dello stipendio dell’aeronautica americana. E poi c’era una ricompensa di 9.000 dollari per ogni aereo giapponese abbattuto. Alla fine della campagna cinese, i combattenti americani dai denti di squalo ottennero 497 vittorie e solo 73 sconfitte.
La storia delle Tigri Volanti venne subito strumentalizzata dalla propaganda di Washington: nel 1942 Hollywood scelse John Wayne Per realizzare un film sulle imprese dei piloti dei P-40 in Cina, erano necessari degli eroi che galvanizzassero il fronte interno ancora sotto shock per il disastro di Pearl Harbor. La cerimonia di ieri a Pechino non è un caso: Xi Jinping lancia all’America segnali di nuova disponibilità al dialogo e si prepara a volare a San Francisco tra un paio di settimane per incontrare Joe Biden in quello che sarà solo il secondo vertice dopo quello di Bali Novembre 2022.
Lo sostiene il presidente cinese “Ci sono mille ragioni per migliorare le relazioni e nemmeno una per rovinarle”. C’è un via vai di visitatori americani in Cina in questi giorni per scambi culturali: oltre ai due aviatori veterani premiati a Pechino, a Shanghai va in scena l’American Ballet Theatrea cui seguirà la Philadelphia Orchestra, che celebrerà il cinquantesimo anniversario della prima storica tournée cinese del 1973. Xi Jinping ha ordinato di creare un clima rilassante. Ma restano i punti di contrasto tra le due superpotenze, dalla battaglia tecnologica allo scontro ideologico, fino al sostegno cinese a Vladimir Putin e recentemente al gioco di influenza nel mondo arabo, con la Cina che si è ben guardata dal definire le brutale attacco di Hamas contro Israele.