La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato il rapporto sui progressi dei paesi candidati all’UE, raccomandando l’apertura dei negoziati di adesione per Ucraina e Moldavia e lo status di paese candidato per la Georgia
La decisione di aprire concretamente le trattative e di concedere l’ statoora dovrà essere preso, con a voto unanime dei 27 paesi dell’Unione Europeai cui capi di Stato e di governo si incontreranno a Bruxelles il 14 e 15 dicembre.
Durante l’annuncio, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ricordato le proteste di Euromaidan del 2013, viste come una richiesta popolare di adesione all’Unione europea.
L’Ucraina più vicina all’Ue
I l rapporto sull’Ucraina sottolinea i “progressi continui” compiuti dal Paese nel contesto della democrazia e delle riforme legate allo Stato di diritto, nonostante l’invasione russa. Nello specifico, gli obiettivi raggiunti, o in via di raggiungimento, nei diversi ambiti vengono valutati singolarmente.
Il Parlamento ucraino ha continuato a legiferare regolarmente anche durante la guerra, dedicando “notevole attenzione” alla legislazione relativa all’integrazione europea. La pubblica amministrazione ha dimostrato “resilienza” e ha compiuto “progressi limitati”, nonostante si sia verificato un rallentamento negli adeguamenti salariali e nelle assunzioni basate sul merito.
Diversi gli obiettivi raggiunti anche sulla distribuzione del potere a livello regionale “progresso” e un “certo livello di preparazione” si registrano nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, nonché nel funzionamento della giustizia. L’Ucraina adotta in generale strumenti internazionali sul rispetto dei diritti umani e ha ratificato le più importanti convenzioni internazionali sul tema: la legge marziale introdotta nel febbraio 2022 ha limitato alcuni diritti e libertà, ma “in maniera proporzionale alle esigenze del Paese”. In diminuzione anche il numero degli atti discriminatori nei confronti delle minoranze, della comunità LGBT e della comunità ebraica.
Restano però ancora miglioramenti da fare, soprattutto per quanto riguarda la lotta allo strapotere degli oligarchi nel Paese e il rispetto dei diritti delle minoranze. Come afferma il rapporto, “l’Ucraina deve ancora emanare una legge che affronti le restanti raccomandazioni della Commissione di Venezia sulle minoranze nazionali, comprese le raccomandazioni relative alle leggi sulla lingua statale, sui media e sull’istruzione”. A marzo la Commissione rivaluterà i progressi compiuti.
“Sono estremamente felice, questo è un messaggio di riconoscimento molto forte”, ha detto a Euronews Olha Stefanishyna, Il vice primo ministro ucraino ha commentato calorosamente la notizia. “Siamo felici di vedere che ci sono pochi problemi da risolvere”.
Le altre raccomandazioni della Commissione
Anche per il Moldaviasi raccomanda l’apertura dei negoziati di adesione, mentre per il Georgiache è un passo indietro nel processo di adesione all’UE, si raccomanda il conferimento del stato del paese candidato.
Per quanto riguarda la Bosnia-Erzegovina, la Commissione raccomanda l’apertura dei negoziati di adesione, ma solo una volta terminati necessario grado di conformità ai criteri di adesione.
Il Paese balcanico, infatti, deve compiere ulteriori sforzi per soddisfare le priorità stabilite nel parere della Commissione sulla sua domanda di adesione. L’Esecutivo comunitario monitorerà costantemente i progressi in tutte le aree relative all’apertura dei negoziati e riferirà al Consiglio entro marzo 2024.