Milano sale dell’1,13%, Londra anticipi del 2,2%, Parigi 0,9% e Francoforte è cresciuto dello 0,92%. Anche Wall Street sta andando bene, dopo che il governo degli Stati Uniti ha stipulato un accordo con il produttore di farmaci Moderna per l’acquisto di 100 milioni di dosi del suo potenziale vaccino Covid per un importo totale di circa $ 1,5 miliardi. Alla chiusura delle contrattazioni in Europa, il Dow Jones sale dello 0,89% e il Nasdaq dell’1%
L’oro si sta temporaneamente stabilizzando sul mercato, che dopo aver aggiornato i massimi della scorsa settimana di oltre $ 2.000 l’oncia, ha chiaramente invertito la rotta, scendendo sotto i $ 1.900 per quanto riguarda i contratti spot. Il metallo è quindi aumentato leggermente nel corso della mattinata a $ 1940.
Sempre dal lato delle materie prime, il prezzo del petrolio è salito dopo essere sceso oltre le aspettative delle scorte statunitensi: nel pomeriggio il WTI con consegna a settembre e il Brent ad ottobre sono saliti di 2 punti a 42,5 dollari al barile e 45,3 dollari al barile. barile,
I dati macroeconomici della giornata hanno aperto l’aggiornamento sul PIL britannico nel secondo trimestre, sceso del 20,4%, appena superiore al -20,7% previsto. Leggermente migliore del previsto anche il dato del solo mese di giugno: il prodotto interno lordo è cresciuto dell’8,7% rispetto al previsto 8%. Per il Regno Unito, invece, si tratta della prima recessione tecnica dal 2008, ovvero la prima volta in cui si registrano due trimestri negativi consecutivi. Inoltre, il calo trimestrale di Londra è il peggiore di tutti i paesi europei colpiti.
Ma ciò che ha dato un buon impulso ai mercati europei è stata la produzione industriale, cresciuta del 9,1% a giugno sia nell’area dell’euro che nell’UE, rispetto a maggio 2021. A maggio 2021 la produzione industriale era aumentata del 12,3% in la zona euro e l’11,6% nell’UE. A giugno 2021, rispetto a giugno 2019, la produzione industriale è diminuita del 12,3% nell’area dell’euro e dell’11,6% nell’UE.
Sul fronte interno invece primeggia l’Istat un nuovo calo dei prezzii, in calo dello 0,2% a luglio rispetto a giugno e dello 0,4% rispetto al 2019.
Tra le valute l’euro torna a salire, chiudendo in Europa poco sotto gli 1,18 dollari. Poca mossa, a 140 punti, per lo spread, con il rendimento del titolo decennale italiano allo 0,9%.