Dati preoccupanti per i livelli di cybersecurity nel nostro Paese. Gli attacchi aumentano e diventano sempre più difficili da contrastare.
Ancora una volta l’Italia si ritrova in fondo alla classifica. E non uno qualunque, ma uno dei più importanti: quello della cybersecurity. Con l’aumento dell’uso di Internet in molti aspetti della vita quotidiana dei cittadini, la sicurezza informatica è diventata sempre più importante per garantire la privacy, la sicurezza e l’integrità delle informazioni.
L’Italia, però, sembra non essere all’altezza delle sfide di questo importante momento storico. Questi dati sono ancora più preoccupanti se si considera il fragile equilibrio geopolitico in cui si trova il mondo intero in questo momento. Questo dato preoccupante è stato evidenziato dall’art rapporto Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informaticapresentato al vertice internazionale sulla sicurezza.
Dati preoccupanti, che potrebbero addirittura peggiorare in futuro
I dati contenuti nel rapporto, purtroppo, non lasciano spazio a dubbi. Nella prima metà del 2023 L’Italia ha subito un numero di attacchi informatici superiore del 40% rispetto alla media del resto del mondo (che si attesta all’11%). Il presidente del Clusit, Gabriele Faggioli, ha sottolineato che già nel 2022 c’erano stati chiari segnali che l’Italia fosse bersaglio di numerosi attacchi informatici.
Il 2023 ha confermato questa tendenza e, purtroppo, l’ha anche confermata Le difficoltà dell’Italia nel contrastare questi attacchi. Secondo il rapporto Clusit, gli attacchi che hanno subito i sistemi italiani nella prima metà del 2023 sono stati più di 1300, una cifra ben superiore a quella del 2022 (quando si registrarono circa 207 attacchi al mese).
Il dato è ancora più preoccupante se si confrontano i dati di oggi con quelli del 2018: si è verificata una crescita del 300% degli attacchi informatici. Nel totale globale, sempre nella prima metà del 2023, gli attacchi ai sistemi italiani rappresentano il 9,6% degli attacchi totali.
Gli obiettivi sono principalmente i Sistemi informatici degli enti sanitari, ma crescono anche gli attacchi agli enti assicurativi e scolastici. Ciò che è più evidente, però, è che la maggior parte di questi attacchi sono dovuti alle guerre attualmente in corso. Molti di questi episodi, infatti, hanno riguardato l’Italia e tutti gli altri Paesi del blocco filo-ucraino, a testimonianza di come l’origine di questi attacchi sia spesso la Russia.
Poche sorprese per quanto riguarda le modalità di attacco: la maggior parte avviene grazie al malware e molti tramite ransomwarema crescono anche gli attacchi DDoS e, soprattutto, gli attacchi di phishing e di social engineering (cioè attacchi in cui si tenta di ingannare l’utente inducendolo a inserire le credenziali su uno schermo che appare reale ma in realtà non lo è).