DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GRANADA – Mettendo insieme i dati, informazione, immagini satellitari, di intelligenza di un gruppo di paesi europeianche se non tutti provenienti dall’UE, e incanalarli in una fase operativa per combattere la logistica dei trafficanti di esseri umani, siano essi in Libia o Tunisia, nell’Adriatico o nella Manica.
Si è trattato di un incontro operativo quello svoltosi ieri a margine dell’ vertice della comunità politica europea e al quale hanno partecipato Gran Bretagna, Italia, Albania, Francia, Olanda e la Presidenza dell’Ue. Un incontro coordinato e voluto dal primo ministro britannico Rishi Sunak, ma che ha visto tutti i presenti, a cominciare da Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, concordare una soluzione Documento in 8 punti e soprattutto su un principio: oltre alle azioni politiche e agli accordi bilaterali con gli Stati di origine del migrazione clandestinabisogna passare alla fase 2 composta da azioni concrete.
Ovviamente solo una parte del discorso che coinvolge oggi cinque governi e l’Unione Europea può essere reso pubblico. Ma alcuni bersaglio sono già state individuate e tra queste ci sono le fabbriche, in Libia come in Tunisia, delle imbarcazioni che poi vengono utilizzate trafficanti. Così come uno mappatura di tutte le barche oggi esistenti, possibile grazie alla tecnologia satellitare, e allo stesso tempo uno screening in tempo reale dei flussi migratori da uno Stato all’altro. IL scambio di informazioni tra gli 007 dei vari paesi avrebbero come passo successivo azioni volte allo smantellamento della logistica dei traffici, come recentemente avvenuto nel Canale della Manica, nel caso di stati come Tunisia e Libia in accordo con gli enti locali.
Assente il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ma anche il padrone di casa Pedro Sanchez: l’iniziativa non sarebbe piaciuta agli spagnoli, visto che la questione dei migranti non c’entravaordine del giorno del CPE, mentre lo è in quello dell’odierno Consiglio europeo informale. “Ma naturalmente gli spagnoli furono informati e invitati. Il format era aperto a chiunque volesse partecipare», assicurano fonti italiane. Che descrivono l’approccio dell’incontro, che avrà fasi successive, quali il passaggio “dalla diagnosi alla cura”.
Sul tavolo ci sarà il tema dei migranti Consigli informali di oggi e promette di esserlo discussione tesa. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha ribadito che intende «imporre un duro veto» sul nuovo Patto per l’immigrazione e l’asilo, sbloccato dopo lo scontro tra Roma e Berlino sulle ONG. Arrivando a Granada questa mattina, La Meloni si è detta “soddisfatta” per “un testo che risponda molto meglio alle esigenze dell’Italia, abbiamo dimostrato di non essere isolati in questo negoziato”. Però, ha aggiunto, sulla dimensione esterna, quella che interessa all’Italia, “bisogna correre di più”. E l’incontro con Francia e Gran Bretagna si è occupato della dimensione esterna e delle operazioni concrete.
Oggi il primo ministro polacco Morawiecki (membro dei conservatori Ecr presieduti da Meloni) ha chiesto un incontro al primo ministro, ma il bilaterale non è stato ancora definito. La stessa richiesta sarebbe stata avanzata dal leader ungherese Viktor Orban. Sempre lo scorso luglio, sui migranti, la Meloni aveva cercato invano una mediazione con lo stesso primo ministro polacco e con il leader ungherese Orban, anch’egli contrario al via libera al Patto. Di certo, come confermato dallo stesso presidente del Consiglio, si terrà un incontro mattutino tra lei e il tedesco Olaf Scholz.