Missili verso Eilat, anche lo Yemen (sciita) dichiara guerra a Israele. Chi sono gli Houthi e cosa c’entrano con il conflitto a Gaza – Il video

Razzi dal sud, dalla Striscia di Gaza governata da Hamas, e dal nord, dalla regione meridionale del Libano governata da Hezbollah. È il doppio allarme quotidiano con cui Israele si confronta: da tempo, ma in modo più intenso che mai dal 7 ottobre. Ma oggi ciò che ha destato preoccupazione nello Stato ebraico è stato l’esplicito ingresso in campo di un’altra forza che si propone di unirsi alla “tenaglia” Hamas-Hezbollah: lo Yemen, ovvero la milizia Houthi che si è proclamata al governo dopo la sanguinosa guerra civile guerra che dilaniò il paese per anni. Per la prima volta dall’inizio del conflitto, Israele ha dovuto attivare il sistema di difesa aerea Arrow sui cieli di Eliat – la città dell’estremo sud che costeggia il Mar Rosso e il confine con l’Egitto – per abbattere un missile terrestre -terra dallo Yemen. L’IDF ha poi annunciato di aver abbattuto anche altri due “oggetti ostili” – probabilmente droni – lanciati sul Mar Rosso. Missione compiuta, ovviamente. Ma l’autoproclamato governo Houthi di Sana’a ha comunque rivendicato la sua rudimentale “entrata in guerra”, e il gabinetto di Netanyahu non potrà ignorarlo. “Questi droni appartengono allo Stato dello Yemen”, ha affermato il primo ministro Abdelaziz bin Habtour, rivendicando in un colpo solo l’azione militare e la sovranità sul paese del Golfo. “Le forze armate yemenite continueranno a effettuare attacchi di qualità sempre migliore con missili e droni a sostegno dei nostri fratelli oppressi in Palestina fino alla fine dell’aggressione israeliana”, ha gridato poco dopo al microfono della TV un portavoce della milizia, Yahya. Saree. Razzi provenienti dal Paese e molto probabilmente destinati a Israele erano già stati intercettati dalle forze americane di stanza nella zona una decina di giorni fa. Ma cosa c’entra lo Yemen con la guerra tra Israele e Hamas?

Citofono Teheran

I l Corda rossa leggere la voce più o meno credibile del terzo attore esplicito della guerra con Israele è sempre la stessa: le manovre dell’Iran. Gli Houthi sono un gruppo islamico armato nato negli anni ’90 e cresciuto negli anni fino a ottenere il controllo della capitale San’a, grazie al crescente sostegno del regime iraniano, che ne condivide l’affiliazione sciita. Il nome della milizia deriva da quello del suo fondatore, Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūthī, divenuto martire agli occhi dei suoi membri dopo essere stato ucciso dalle forze statali yemenite nel 2004. Lotta a livello locale per il controllo del territorio paese, a livello regionale gli Houthi sono quindi uno dei leader fin dall’inizio del millennio risorsa La chiave dell’Iran per espandere la propria influenza. Che in ottica sciita ha come principale avversario – almeno fino alla tregua siglata mesi fa con la mediazione di Pechino – il fronte sunnita guidato dall’Arabia Saudita: è tra i suoi alleati locali che da allora si combatte la devastante guerra civile nello Yemen. 2014. E dal punto di vista politico-teologico, i nemici supremi dell’Islam nella lettura fondamentalista: Usa e Israele. Non è un caso che nei suoi briefing stampa dall’inizio della guerra Netanyahu menzioni esplicitamente anche gli Houthi tra le proxy dell’«Asse della Resistenza» che l’Iran utilizzerebbe con il sostegno politico, finanziario e militare per dichiarare guerra “a distanza” allo Stato ebraico. E se è presumibile che la minaccia rappresentata dalle milizie sia considerata meno pericolosa di quella di Hamas e ancor più di quella di Hezbollah, sembra che Teheran sia riuscita negli anni a fornire agli Houthi anche armi capaci di preoccupare lo Stato ebraico da del Sud, nonché delle navi americane, militari e non, stazionate o in transito nella regione: parliamo di missili terra-superficie come quello “testato” oggi, ma anche di missili antinave, mine navali e mezzi radio imbarcazioni esplosive controllate.

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