Durante l’ultima udienza dell’8 luglio, Federico Ciontoli ha rilasciato dichiarazioni spontanee in cui spiega di non aver compreso la gravità della situazione.
Il caso di Marco Vannini, 20 anni ucciso a casa della sua ragazza con uno sparo, è forse quello che ha colpito l’opinione pubblica di più negli ultimi anni. In primo luogo perché è stato il padre della sua ragazza a sparargli, poi perché la versione offerta dalla famiglia Ciontoli solleva ancora molti dubbi. In questi anni di indagini e processi è emerso che un improvviso intervento dell’ambulanza avrebbe potuto salvare la vita di Marco ed è su questo punto che l’accusa sta battendo da tempo. Perché non chiamare immediatamente aiuto? Perché non parlare immediatamente della ferita da arma da fuoco?
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La versione di Antonio Ciontoli, condannato per omicidio involontario di secondo grado, è che non si era reso conto che il colpo di stato era iniziato. A tale proposito, durante l’ultima udienza tenutasi presso la Court of Assizes of Appeal per registrare le prove supplementari richieste dagli avvocati della difesa, Federico Ciontoli volevo fare dichiarazioni. In aula ha detto: “La verità è che ho chiesto aiuto pensando che fosse solo un ‘paura‘: figuriamoci se non avessi fatto sapere che a proiettile. Se volessi nascondere qualcosa, perché dovrei chiamare immediatamente l’ambulanza di mia spontanea volontà dicendo che Marco non respirava? Mio padre disse che Marco aveva paura di uno scherzo e io gli credevo perché non c’era motivo di non farlo. “
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Caso Marco Vannini, l’opinione del criminologo Bruzzone sulle dichiarazioni di Federico Ciontoli
Queste dichiarazioni sono state commentate dal criminologo Roberta Bruzzone nella sua rubrica settimanale “Giallo‘. L’esperto ritiene che la deposizione di Federico Ciontoli in nessun modo alleggerisce la posizione del padre. Il criminologo prima di tutto spiega il contenuto della deposizione, scrivendo: “Il giovane ha affermato di non aver capito che Marco era stato tratto da uno sparo e che temeva che qualcuno potesse sparargli in strada per vendetta”.
Quindi pubblica l’estratto dell’affermazione che hai letto sopra e commenta in questo modo: “Questa posizione certamente non alleggerisce quella di Antonio Ciontoli e che contrasta con ciò che il giudici supremi, secondo cui “tutti i Ciontoli hanno preso parte alla gestione delle conseguenze dell’incidente” “.