Winston Groom, il romanziere americano e autore di “Forrest Gump”, è morto https://t.co/EmcsdTuDTu
– Ultime notizie della CNN (@cnnbrk) 18 settembre 2021
Il libro racconta trent’anni di storia americana visti con gli occhi di un idiota, alternando intelligentemente la realtà alla finzione e l’ironia al sentimentalismo, e sottolineando le osservazioni fatte dal protagonista su tutto ciò che gli accade. Sono osservazioni banali, spesso prive di senso, che tuttavia, grazie all’aggraziata e folle apoditticità con cui sono pronunciate, assumono le sembianze di saggezza e verità assoluta.
Nessuno prenderebbe mai troppo sul serio battute come “La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa c’è dentro”, o “È stupido chi fa cose stupide” eppure, grazie alla saggezza strutturale con cui sono fatte pronunciare al protagonisti, riescono a nascondere il vuoto su cui si basano.
Il film: storia di un genio idiota
Forrest Gump è nato con un QI di soli settantacinque punti ma ha un talento per correre come il vento. Il film copre le tappe più salienti di questi tre decenni, attraverso la guerra del Vietnam, le proteste dei figli dei fiori, gli attacchi e gli omicidi dei presidenti e l’arrivo dell’AIDS.
Un’epopea picaresca di un moderno Candide, eterno ottimista guidato da due grandi amori: per sua madre (Sally Field), che lo ha allevato da sola convincendolo che non era diverso da nessun altro e per Jenny (Robin Wright), di cui è innamorato fin da bambino, un bambino vittima degli abusi del padre che diventando donna cade preda di ogni moda e movimento sociale.