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- Affluenza record, la più alta di sempre: 72,9%
- Donald Tusk rivendica la vittoria
Risultati a un quinto del percorso: Pis in testa con il 40%
Sono state conteggiate poco più di un quinto (22%) delle elezioni parlamentari in Polonia, il partito nazionalista al potere “Legge e Giustizia” (Pis) era in testa con il 40% dei voti per il Sejm, la camera bassa del parlamento polacco, davanti della formazione pro-UE Coalizione Civica (KO) con il 26%. L’alleanza di centrodestra ‘Terza via’ e la socialdemocratica ‘La Sinistrà’, entrambe intenzionate a formare una coalizione con il Ko di Donald Tusk, raccolgono rispettivamente il 14% e l’8% per un totale delle tre formazioni pari al 48%. È quanto emerge dal sito della Commissione elettorale nazionale polacca. Il partito di estrema destra Confederazione, che dichiara di non voler formare una coalizione con nessun partito, aveva circa il 7%. Secondo l’exit poll dell’istituto Ipsos pubblicato ieri sera, il Pis dovrebbe finire al 37%, Ko al 32%, Terza Via al 13%, la Sinistra al 9% e la Confederazione al 6% e controllare il Sejm con 248. posti su 460.
Elezioni in Polonia: la situazione
Svolta di svolta in Polonia, che secondo gli exit poll dovrebbe abbandonare la deriva sovranista anti-Ue: nelle elezioni legislative di ieri con un’affluenza record, il partito nazionalista Pis guidato da Kaczynski ha scavalcato il Ko di Tusk, che potrà però contare su una maggioranza di voti 248 deputati alla Camera grazie ai partiti minori. «È finito questo periodo buio, è finito il regno populista del Pis», esulta l’ex presidente del Consiglio europeo. Ecuador: Noboa, 35 anni, eletto presidente.
Lo scenario in Parlamento secondo gli exit poll
I numeri degli exit poll (248 deputati su 460 seggi al Sejm, la camera bassa del Parlamento polacco) non danno ai potenziali alleati dell’opposizione guidata da Donald Tusk la maggioranza dei tre quinti necessaria per poter cancellare i veti che potrebbe opporsi al suo presidente Andrzej Duda, deputato del Pis. Per quanto riguarda le soglie, una fonte informata di Varsavia ricorda che “La Sinistra” – pur essendo una “alleanza” tra due formazioni (“Nuova Sinistra” e “Sinistra Insieme”) – questa volta si è registrata come partito e quindi la soglia di soglia riguarda è più basso: è al 5% e non all’8% (fissato per aggregazioni elettorali come “Terza Via”), vicino al quale lo colloca l’exit poll Ipsos, attribuendogli l’8,6%. Minore è quindi il rischio che i suoi 30 seggi vadano al Pis, sovvertendo il risultato basato sulla ridistribuzione dei mandati prevista dal metodo d’Hondt che assegna al partito vincitore i voti delle coalizioni che non superano i soglia. La sinistra (Lewica) aveva commesso l’errore di presentarsi come alleanza elettorale alle elezioni del 2015, restando fuori dal parlamento e facilitando la vittoria del Pis di Jaroslaw Kaczynski.
Affluenza record, la più alta di sempre: 72,9%
L’emittente Tvn24 riferisce che la Commissione elettorale ha indicato l’affluenza alle urne alle odierne elezioni parlamentari polacche pari al 72,9%, cifra che costituisce un record che supera di dieci punti quello precedente (62,7%) stabilito nelle prime elezioni democratiche polacche del 1989.
Ppe: “La Polonia ha scelto lo Stato di diritto e l’Europa”
«La maggioranza dei polacchi ha votato per il cambiamento. Vogliono una Polonia forte, stabile e orientata al futuro nel cuore dell’UE. I polacchi hanno scelto lo stato di diritto, tribunali e media liberi, un esercito apolitico e la democrazia. Hanno scelto l’Europa”, scrive il gruppo del Partito popolare europeo (PPE).
Kaczynski (Pis): “Ci aspettano giorni di lotta”
«La questione che abbiamo davanti – ammette Kaczynski, presidente del PiS – è se questo successo potrà trasformarsi in un altro mandato per il nostro governo. Questo al momento non lo sappiamo, ma dobbiamo sapere che saremo al potere o all’opposizione, porteremo avanti questo progetto e non permetteremo che la Polonia venga tradita”.
Donald Tusk rivendica la vittoria
Donald Tusk rivendica la vittoria alle elezioni polacche. L’ex primo ministro e presidente del Consiglio europeo, leader del partito Piattaforma civica, annuncia: “È la fine dei tempi bui, è la fine del dominio del PiS, ce l’abbiamo fatta”. Davanti ai suoi sostenitori canta: «ha vinto la democrazia, ha vinto la libertà, ha vinto la nostra amata Polonia. Questo giorno sarà ricordato nella storia come un giorno luminoso, la rinascita della Polonia.”
Maggioranza dei seggi all’opposizione
Considerando i seggi, secondo l’exit poll di Ipsos, i tre partiti di opposizione guidati da Donald Tusk controllerebbero la maggioranza della camera bassa del parlamento polacco con 248 deputati contro i 200 che avrebbe il Pis unendosi alla destra estremisti della Confederazione. Secondo l’exit poll dell’istituto Ipsos diffuso dall’emittente Tvn24, il partito ‘Legge e Giustizia’ (Pis) guidato dal sovranista Jaroslaw Kaczynski otterrebbe 200 seggi, più dei 163 che andrebbero alla ‘Coalizione Civica’ di Tusk. Potranno però contare sui 55 deputati della ‘Terza Via’ e sui 30 della ‘Sinistra’ rivelati dall’exit poll che attribuisce alla Confederazione solo 12 seggi
Lo scenario di una Polonia sempre più orientata a destra si sta allontanando. non è ancora un sospiro di sollievo, ma una speranza sempre più concreta. I risultati dei primi exit poll delle elezioni legislative polacche rimbalzano da Varsavia a Bruxelles e l’Ue scaccia l’incubo di una Polonia sempre più sovranista.
La vittoria dell’opposizione filo-europea – se confermata dai risultati finali – potrebbe dare una svolta al Paese. E, dopo otto anni di conflitto muscolare con l’UE, restituirla tra le braccia dello stato di diritto e delle regole comunitarie democratiche.
Senza contare che la consacrazione dell’ex presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, leader della Coalizione Civica, potrebbe ridare lustro all’asse che detiene il potere nell’Ue – formato da popolari, socialisti e liberali –, infliggendogli una duro colpo alle ambizioni di chi, a destra, spera da mesi in una maggioranza alternativa suggellata alle europee del 2024 dalla partnership tra il Partito Popolare del tedesco Manfred Weber e i Conservatori del premier Giorgia Meloni. Giunto a sorpresa dopo giorni di calcoli per interpretare i possibili scenari post-elettorali, il risultato dei sondaggi polacchi era la notizia più attesa nei corridoi delle istituzioni Ue.
E se la prudenza impone di non commentare dal Palazzo Berlaymont, il Ppe ha subito colto l’occasione per celebrare il successo di Tusk e la voglia di “cambiamento” di Varsavia. «La maggioranza dei polacchi vuole una Polonia forte, stabile e orientata al futuro nel cuore dell’UE. I polacchi hanno scelto lo stato di diritto, tribunali e media liberi, un esercito apolitico e la democrazia. Hanno scelto l’Europa”, ha esultato il gruppo del Parlamento europeo.
Parole a cui hanno fatto eco anche i socialisti europei che, per bocca del presidente Iratxe Garcia Perez, hanno celebrato la scelta dei cittadini polacchi per “una Polonia democratica, aperta ed europea” nella convinzione che l’Europa abbia bisogno di Varsavia al suo centro. Linee convergenti che, a otto mesi dalle elezioni europee, sembrano accantonare l’idea di un cambio di rotta del Ppe a favore dei conservatori dell’ECR, indeboliti dal risultato del partito conservatore e nazionalista Diritto e Giustizia (PiS) , guidato da Jaroslaw Kaczynski, e dal primo ministro uscente Mateusz Morawiecki. Per il liberale di Renew Nicola Danti, “la maggioranza europeista con popolari, centristi e di sinistra” dimostra che “il sovranismo è alle corde”. E, dopo la sconfitta di Vox in Spagna, ha rimarcato l’eurodeputata, “Giorgia Meloni perde un’altra fedele alleata”.