Scadenze e rendimenti
Vediamo nel dettaglio come è andata. L’importo assegnato per i BTP a 3 anni ammonta a 2,75 miliardi a fronte di una richiesta di 4,35 miliardi, scadenza 15 settembre 2026 e rendimento lordo del 3,93% in rialzo di 7 punti base rispetto al collocamento precedente per un indice di copertura pari a 1,58.
Il BTP a 7 anni ha raggiunto i 2,75 miliardi di collocamento a fronte di una richiesta di 4,06 miliardi, scadenza 15 novembre 2030 e rendimento del 4,37%, in aumento di 16 punti base rispetto all’asta precedente, con un rapporto di copertura pari a 1,48.
Il BTP ventennale con scadenza 1 settembre 2043 ha raggiunto la cifra di un miliardo a fronte di una richiesta di 1,65 miliardi, con un rendimento lordo del 5,03% e un rapporto di copertura di 1,65.
Per il BTP a 13 anni con scadenza 30 aprile 2035 è stato assegnato l’importo di 1,5 miliardi di euro a fronte di una richiesta di 2,28 miliardi, con un rapporto di copertura pari a 1,52 e un rendimento lordo pari al 4,74%.
Rispetto alle emissioni quotate sul mercato dei BTP a 13 e 20 anni, i rendimenti dell’asta di ieri sono leggermente inferiori di qualche punto base.
Le vecchie questioni perdono valore
L’aumento dei rendimenti sulle scadenze più brevi produce invece effetti depressivi sui prezzi dei titoli già emessi con le stesse scadenze. Infatti, all’aumentare dei rendimenti di mercato, il prezzo delle obbligazioni scende, se vendute prima della scadenza. Sulla scadenza a 7 anni, ad esempio, il titolo rimborsabile il 15 novembre 2020 (una “cedola” del 4%) viene scambiato appena sotto la pari (il valore di rimborso) al prezzo di 98. Il BTP leggermente più lungo, con scadenza 1/12 /2030 (ma uno “scivolamento” di appena l’1,65%) vede invece il suo prezzo crollare a 83,7. E questo perché il rendimento della nuova emissione dal 15 novembre è più alto e raggiunge, come abbiamo visto, il 4,37%. È intuitivo comprendere che titoli di durata (quasi) identica e con cedola più bassa hanno un prezzo inferiore rispetto a quelli che rendono di più perché hanno una cedola più alta.