ReactOS è una distribuzione Linux che esiste ormai da quasi trent’anni: viene chiamata amichevolmente “Windows open source”, non solo per il suo aspetto ma anche per la sua compatibilità con i programmi del sistema operativo sviluppato da Microsoft. Nelle ultime ore il team di sviluppo ha annunciato che il sistema operativo può ora essere testato su un gran numero di nuovi dispositivi, tra cui smartphone Nokia/Microsoft Lumia, iPhone, laptop Framework e persino Steam Deck di Valve. Grazie al significativo lavoro di miglioramento/perfezionamento su FreeLoader, il boot loader predefinito della distribuzione.
Il progetto ha ambizioni ancora più ampie di quelle sopra elencate. Il team spiega che sta implementando tutte le funzionalità necessarie per rendere il bootloader compatibile con i dispositivi più moderni. In particolare, dall’inizio dell’anno stiamo lavorando per abilitare l’ supporto per la tecnologia UEFI su piattaforme con architettura x86, AMD64, ARM32 e ARM64. Il dettaglio interessante è che FreeLoader può essere eseguito su dispositivi con UEFI Class 3, il che significa che la presenza di Secure Boot non è essenziale, a differenza di quanto accade con Windows 11 (Uefi Class 3 con Secure Boot = Uefi Class 3+).
Dietro le quinte, @The_DarkFire__ ha lavorato per portare il supporto UEFI #ReactOS!
Ed ecco una sua sorpresa: con un PR, ReactOS funziona su Steam Deck!!!
Lavori in corso.Per ulteriori informazioni, vedere qui: https://t.co/woLpr8PY6U pic.twitter.com/1DKQKJUXG2
— ReactOS (@reactos) 13 settembre 2023
Una volta che si riesce ad avviare correttamente il sistema operativo, però, il problema di esecuzione dell’applicazione. Come probabilmente tutti sanno, non puoi semplicemente prendere il software Windows ed eseguirlo in un ambiente Linux; servono programmi dedicati che facciano da “interpreti” e permettano alle due lingue di comunicare correttamente. Da questo punto di vista ReactOS se la cava bene, ma solo con programmi scritti per vecchie versioni di Windows; il team ha comunque confermato che sta lavorando molto per migliorare il supporto alle cosiddette app “NT6+”, cioè quelle sviluppate per le versioni più recenti del sistema operativo, da Vista in poi fino a Windows 11. Al momento, però, non ci sono tempistiche precise.
