sostegno a un post antisemita su X, gli investitori fuggono e Apple sospende la pubblicità

L’ultima mossa di Elon Musk non fa ben sperare per le sorti del suo social network. X, l’ex Twitter, è in balia delle follie del suo proprietario che questa volta ha fatto parlare di sé sostenendo un post che accusa la comunità ebraica di odiare i bianchi. Riposa il causa antisemita in meno di 24 ore gli è costato un crollo del 2,8% delle sue azioni produttore di automobili Tesla, oltre a costare la fuga a IBM. Il colosso informatico ha infatti deciso di rimuovere tutta la pubblicità dall’applicazione Financial Times in cui dichiara di analizzare una situazione creduta “inaccettabile” contro il quale «ha tolleranza zero». Il costo? Andati in fumo 1 milione di dollari di investimenti pubblicitari. E anche Apple ha deciso di sospendere tutta la pubblicità sul social network.

È emblematico che abbia la spunta blu l’account anonimo @breakingbaht, l’artista già noto, che ha risposto a un post che criticava l’uso dell’hashtag a sostegno di Hitler sostenendo che: «Le comunità ebraiche hanno usato contro i bianchi, lo stesso odio dialettico che chiedono non venga più usato contro di loro.” Frasi che hanno un’eco Teorie del complotto e sostituzione etnica adottato dai suprematisti bianchi per attaccare le politiche migratorie in nome del capro espiatorio individuato nell’élite ebraica. Musk ha avuto la brillante idea di commentare succintamente: “Hai detto la pura verità”. A dir poco inequivocabile.

L’imprenditore visionario non è estraneo alle associazioni con l’antisemitismo e l’islamofobia. Dall’inizio del conflitto tra Gaza e Israele, infatti, la piattaforma X è stata accusata da più parti di favorire la diffusione di contenuti di questo tipo. Dopo un sopralluogo condotto da New York Timessi è scoperto che l’hashtag #mortemusulmana (a morte i musulmani) è stato utilizzato dagli utenti più di 10mila volte, mentre #hitler aveva ragione (Hitler aveva ragione, un’affermazione che ha dato i suoi frutti la sospensione di un insegnante dell’H Farm di Treviso) ha raggiunto le 46mila azioni in un solo mese. Grande successo anche per tutti i contenuti che in genere negano la Shoah o invitano a fruirne spettacolo offerto «da ebrei e musulmani che si uccidono a vicenda»: hanno oltre 24 milioni di visualizzazioni e restano impuniti senza che nessuno si preoccupi di rimuoverli.

Gli stessi dipendenti della X hanno dichiarato di aver ricevuto diverse telefonate per spiegare il comportamento del proprietario della Tesla. Lo si legge in una nota firmata dall’amministratore delegato Linda Yaccarino e diffusa giovedì «X è una piattaforma per tutti» e che «va fermata ogni forma di discriminazione». Ha aggiunto che la politica dell’azienda contro l’antisemitismo è sempre stata chiara, ribadendolo in un post su X.

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