Tagli al cinema, il dietrofront di Sangiuliano. Rutelli: “Decisivo l’incontro con le associazioni”

Fare marcia indietro da parte del ministro della Cultura. È tramontata l’ipotesi di un taglio di 100 milioni al fondo annunciata in una lettera Gennaro Sangiuliano al ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Il ministro Sangiuliano alla fine non attuerà i drammatici tagli di 100 milioni al settore cinematografico. Dopo la lettera, pubblicata da Domaniche aveva allarmato il settore a causa dell’incontro tra le varie associazioni Anica con APA, CNA Cinema e Audiovisivo, doc/it e UNITA, 100autori, WGI, AGICIha già ottenuto un primo risultato.

Rutelli: “Incontro fondamentale tra Ministro e Associazioni”

“Fondamentale è stato l’incontro dei rappresentanti delle associazioni con il ministro, nel quale si è discusso delle ricadute sulla filiera – ha detto Repubblica il presidente dell’Anica Francesco Rutelli – Il taglio sarà proporzionato a quello degli altri settori, molto più contenuto e in linea con quello degli altri ministeri”. “La preoccupazione, anche grazie al dialogo avvenuto con il ministro e con il sottosegretario Borgonzoni, mi sembra di essere tornati ad un quadro fisiologico – prosegue -. Servono le risorse per essere efficaci ma anche stabilità e certezze per chi vuole investire”.

Borgonzoni: “Il credito d’imposta è fondamentale ma servono aggiustamenti”

È arrivato un importante sostegno alle associazioni sottosegretario Lucia Bergonzoni che nei giorni scorsi aveva detto: “Stiamo lavorando insieme, grazie al confronto aperto tra microfono e operatori lungo tutta la filieraper un Cinema giuridico con regole nuove e più giuste. Le rimodulazioni che attueremo serviranno a tutelare davvero l’intero settore”. Borgonzoni: “Come è stato detto più volte, credo che il credito d’imposta è uno strumento indispensabile, che non può essere ignorato; ma allo stesso tempo sono convinto che il vostro sistema abbia bisogno di aggiustamenti. L’obiettivo è tutelare i quasi 117.000 lavoratori diretti del settore e far sì che il numero degli addetti cresca sempre più, spingendo da un lato verso una sempre maggiore presenza di produzioni internazionali nel nostro territorio e dall’altro nella direzione di una sempre maggiore maggiore valorizzazione della nostra creatività e della storia d’Italia. Le polemiche preventive sollevate da alcuni politici in cerca di un qualche consenso sono solo un danno al mondo dell’audiovisivo e all’immagine del nostro Paese”.

Io 100 milioni sarebbe stata una cifra molto più alta di quella richiesta da Mef 36 milioni – per i tagli alla spesa imposti dal bilancio. L’industria italiana è in allerta, anche perché nei giorni scorsi si era parlato di un possibile taglio del credito d’imposta, corredato da documentazione sugli abusi commessi da alcuni che ne hanno beneficiato.

“I tagli verranno effettuati trasversalmente a tutti i ministeri, e saranno pari al 5%. Sul fondo restante ci sarà un intervento chiesto dal ministro (Sangiuliano ndr) per destinarli ad un’altra sede. Sarà un intervento da 14 milioni e vi posso assicurare che non sarà un peso, non ce ne accorgeremo”, sostiene il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni al Maxxi, in occasione dei Dialoghi sul futuro del Cinema. “Le associazioni, compresa l’Anica, non si accorgono certo solo adesso che ci sono dei problemi nel settore del diritto del cinema. Che non sono dovuti al fatto che qualcuno ruba, altrimenti va a finanziare, ma al fatto che ci sono elementi che non Non fa bene al sistema. È giusto, mi chiedo, riportare il credito d’imposta al 40% per un amministratore che guadagna 2 milioni di euro? Forse no, forse sarebbe meglio limitarlo a una certa cifra. Stiamo parlando di film commerciali, non start-up, opere prime e d’autore: bisogna stabilire criteri di accesso. Bisognava fare qualcosa. Ci sarà un risparmio maggiore del taglio. Ci saranno cambiamenti che condividiamo con le associazioni che se ne sono rese conto ci sono cose da sistemare.”

L’allarme dell’Anica e di altre associazioni

Tutte le associazioni audiovisive, Anica con APA, CNA Cinema e Audiovisivo, doc/it e UNITA, 100autori, WGI, AGICIhanno già inviato una lettera per esprimere i loro timori in relazione al taglio delle risorse: “L’evidenza dimostra che il settore ha aumentato il suo valore complessivo e che gli investimenti pubblici attivano l’attrazione di risorse private, nazionali e internazionali, con un moltiplicatore tra i più alta di tutte le filiere industriali.La stabilizzazione della misura ha riportato l’Italia ad essere competitiva sui mercati esteri, ha consentito di sviluppare competenze e creare valore in tutti i territori regionali, in particolare nel Mezzogiorno e nelle Isole, e ha ha aumentato la domanda di lavoro e di professionalità in tutti i segmenti della filiera.Un’inversione di rotta in questo momento – reso critico anche dagli annunciati tagli di risorse Rai – creerebbe instabilità e bloccherebbe gli investimenti programmati, oltre a mettere in grave difficoltà le imprese che lavorano seriamente, e creerebbe ricadute negative sulle entrate complessive dello Stato.
La lettera si conclude con la richiesta di proseguire il lavoro già avviato e con la dichiarazione di massima disponibilità e collaborazione nell’individuare soluzioni condivise che migliorino l’efficienza e la trasparenza del sistema: “Molte aziende non riuscirebbero a far quadrare i conti di questo stesso anno 2023” e “molti investitori europei e internazionali abbandonerebbero i programmi già previsti in Italia, indirizzando le risorse altrove. Da Cinecittà ai fondi di Regioni”.

(telaio)

Le reazioni

“Sono preoccupato come tutti nel nostro settore, non solo gli attori, ma anche i produttori, i distributori. Una catena di aziende che dà lavoro a tante famiglie e che produce un’economia impressionante per questo Paese, e che esporta la meraviglia di questo Paese in tutto il mondo”, ha detto ieri sera l’attore Vinicio Marchioni sul tappeto rosso inaugurale di Festival del Cinema di Roma dove è stato protagonista insieme a Paola Cortellesi del film di apertura C’è ancora domani. “Spero che questi tagli vengano almeno ridotti o che si possa discutere con queste persone per cercare di trovare la migliore soluzione possibile”.

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