La controffensiva ucraina contro la Russia procede più lentamente del previsto. Lo ha riconosciuto il sottosegretario alla Difesa Usa, Colin Kahl. “E’ troppo presto per giudicare come sta andando”, ha poi chiarito parlando al Pentagono con i giornalisti, perché – ha spiegato – “stanno ancora sondando le linee russe e le aree russe alla ricerca di punti deboli”. Sono stati proprio lo stallo e le difficoltà incontrate da Kiev a convincere il presidente Usa Joe Biden ad approvare l’invio di munizioni a grappolo, una svolta nel sostegno all’Ucraina.
“Un pacchetto tempestivo, su larga scala e tanto necessario di assistenza alla difesa dagli Stati Uniti. Siamo grati al popolo americano e al presidente Joseph Biden per i passi decisivi che avvicinano l’Ucraina alla vittoria sul nemico e alla democrazia, alla vittoria sulla dittatura”, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “L’aumento delle capacità di difesa dell’Ucraina fornirà nuovi strumenti per liberare la nostra terra e avvicinarci alla pace”, ha spiegato Zelensky.
Nell’est dell’Ucraina, cuore della guerra, non ci sono stati cambiamenti significativi nelle ultime ore. “I combattimenti continuano ovunque senza che le posizioni cambino”, ha riassunto Hanna Maliar, viceministro della difesa di Kiev. Le forze russe, in particolare, non sarebbero riuscite a guadagnare terreno nelle aree di Avdiivka, Marinka, Kupyansk, Lyman e Svatove. I soldati ucraini hanno fatto passi da gigante nel settore di Bakhmut guadagnando “oltre un chilometro”. “Il nemico è intrappolato nella città: le nostre truppe hanno reso estremamente difficili i movimenti dei russi, è sostanzialmente impossibile che se ne vadano mentre continua lo scambio di artiglieria”, ha aggiunto.