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L’ex detective russo Sergei Khadzhikurbanov, condannato per l’omicidio della giornalista investigativa Anna Politkovskaya nel 2006, è stato graziato dal presidente Putin per aver combattuto in Ucraina. La notizia è stata confermata all’AFP dal suo avvocato. «Come combattente delle forze speciali, è stato invitato a firmare un contratto per partecipare ad un’operazione militare speciale. Alla scadenza del contratto gli è stata graziata con decreto presidenziale”, ha detto il suo avvocato Alexei Mikhalchik.
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Chi era Anna Politkovskaja
Particolarmente attiva sul fronte dei diritti umani, Anna Politkovskaja è nota soprattutto per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue dure critiche nei confronti delle forze armate russe e dei governi presieduti da Vladimir Putin, accusati di mancato rispetto dei diritti civili e dello Stato di legge.
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L’omicidio
La Politkovskaya è stata trovata morta nell’ascensore del suo palazzo a Mosca il 7 ottobre 2006. La polizia ha trovato una pistola Makarov con quattro bossoli accanto al corpo; uno dei suoi proiettili sparati l’aveva colpita alla testa. È stata quindi seguita la pista di un omicidio premeditato compiuto da un sicario. Anche se i responsabili non sono stati identificati, molti hanno puntato il dito contro il presidente Putin. La data dell’assassinio, tra l’altro, coincide con il compleanno del presidente russo.
Il giorno successivo la polizia russa ha sequestrato il computer della Politkovskaja e tutto il materiale dell’indagine che la giornalista stava portando avanti. Il 9 ottobre, il direttore della Novaya Gazeta Dmitry Muratov ha detto che la Politkovskaya stava per pubblicare, lo stesso giorno in cui è stata uccisa, un lungo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al primo ministro Ramzan Kadyrov. Muratov ha aggiunto che mancavano anche due fotografie; le banconote non ancora sequestrate furono pubblicate sul giornale il 9 ottobre.
Il funerale ha avuto luogo il 10 ottobre nel cimitero Troekurovsky di Mosca. Alla cerimonia funebre hanno partecipato più di mille persone, tra colleghi e semplici ammiratori del giornalista. La sua lapide rappresenta un giornale crivellato di proiettili, segno del suo grande impegno nella scoperta della verità. Tra i presenti ai funerali c’era anche il leader politico radicale Marco Pannella, amico personale della Politkovskaja. Nessun rappresentante del governo russo era presente.
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