Ebbene sì, ho avuto l’opportunità di provare il Il nuovo Mate X3 di Huawei, il volantino lanciato lo scorso maggio dal produttore cinese che, fin da subito, mi ha stupito per una serie di caratteristiche tecniche e fisiche attualmente sostanzialmente uniche nel panorama dei pieghevoli pieghevoli. In breve, un prodotto con tutte le carte in regola per eccellere nella sua categoria, se non fosse per quelle limitazioni legate al software che, inutile nascondersi dietro un dito, ci sono e sicuramente incidono. Da queste settimane di test e cogliendo l’occasione per testare la Ferrari 296 GTS a Maranello, il una serie di considerazioni che vorrei condividere con voi.
UN CAPOLAVORO DI INGEGNERIA
Ovviamente questo non sarà una recensione come tutte le altre, anzi, non sarà affatto una recensione e non vuole nemmeno esserlo; quindi non vedrai voti, giudizi finali e pro e contro. Quello che vi propongo è una sorta di parallelo che coinvolge il nuovo Mate X3 e il 296 GTS che, senza nemmeno forzare troppo la mano, hanno molto più in comune di quanto si possa pensare.
A partire dallo studio del design. Da un lato abbiamo un’auto iconica, proprio per lo stemma che porta sul cofano, disegnata dalle sapienti mani di Flavio Manzoni e del suo team di collaboratori, che lavorano mesi e mesi per differenziare ogni vettura mantenendo sempre quei canoni stilistici che rendono unico il marchio del Cavallino Rampante. Grande cura nell’armonia delle linee, negli accostamenti di materiali e colori, il tutto con un occhio di riguardo all’aerodinamica; un elemento fondamentale che rappresenta il punto di incontro tra design e dinamica.
D’altra parte troviamo invece uno smartphone che, attualmente, rappresenta il pieghevole più interessante dal punto di vista progettuale e costruttivo. Parliamo di una soluzione che stabilisce nuovi standard in termini di dimensioni, e in particolare in termini di peso e spessore. Pensi questo, da chiuso lo spessore è di soli 11,08 mm, sostanzialmente uguale a un iPhone 14 Pro Max con una classica cover in silicone. Quando sono aperte, invece, le due parti si riducono a soli 5,3 mmun valore davvero impressionante che, vi assicuro, una volta preso tra le mani lascia davvero stupiti da quanto sia sottile, si ha quasi la sensazione che possa rompersi o piegarsi da un momento all’altro.
In realtà questo Anche il Mate X3 non lesina sulla resistenza, con una struttura realizzata in materiale metallico ed un vetro frontale Kunlun certificato dall’ente svizzero SGS e, stando a quanto dichiarato dall’azienda, più resistente del noto Gorilla Glass. Tutto questo senza dimenticare la certificazione IPX8, cosa assolutamente non facile da garantire quando si parla di prodotti con parti in movimento come i volantini.
E poi c’è il cerniera completamente ridisegnata e migliorata rispetto ai Mate precedenti. Un obiettivo raggiunto principalmente riducendo il numero degli elementi che lo compongono senza perdere in robustezza e rigidità. Lo smartphone si può infatti aprire mantenendo infinite posizioni fino ad un massimo di 130 gradi di apertura e vi assicuro che rimane sempre molto stabile.
La riduzione degli elementi che compongono la cerniera ha inoltre permesso di ridurre l’impatto dell’usura e migliorare la riparabilità del manufatto. Tutte caratteristiche da non sottovalutare quando si pensa di acquistare un prodotto di fascia così alta.
DISPLAY E TELECAMERE TOP
Ma il parallelismo con la Ferrari 296 GTS non si ferma al design, e così come i fari della supersportiva illuminano la notte con i loro led ad alta risoluzione, il Mate X3 imprime immagini e ricordi con i suoi set di telecamere e i suoi due display di altissima qualità.
Partendo proprio dai display esternamente troviamo un pannello OLED da 6,4 pollici con risoluzione 2504×1080. Si tratta di uno schermo con un aspect ratio molto vicino al 21:9 e quindi molto fruibile come display principale praticamente senza rinunce o particolari disagi dovuti a un rapporto troppo allungato e una larghezza ridotta.
Al suo interno abbiamo invece un pannello che raggiunge una dimensione di 7,85 pollici con risoluzione 2496×2224 pixel. Ovviamente stiamo pur sempre parlando di una soluzione OLED che offre, come il display esterno, un refresh rate di 120Hz. Per entrambi gli schermi la luminosità massima è molto buona e non ci sono problemi nella visione anche all’aperto alla luce del sole.
A proposito, il pannello interno è rivestito con un film realizzato con una certa percentuale di fluido non newtoniano che dovrebbe garantire una maggiore resistenza ad urti particolarmente vigorosi. In generale la sensazione è quella di una struttura effettivamente resistente, con una piega visibile, inutile negarlo, ma meno netta di alcune soluzioni concorrenti.
E diamo un’occhiata alle fotocamere, sulle quali Huawei non si è risparmiata, come altri concorrenti. Sacrificando un po’ lo spessore della protuberanza che in realtà è molto sporgente, si è ottenuto questo risultato Mate X3 una configurazione praticamente identica a quella del suo top di gamma della linea classica. La fotocamera principale è da 50 megapixel, offre un obiettivo con apertura f/1.8 e stabilizzazione ottica; è affiancato da un ultra grandangolare da 13 megapixel e da un periscopico con zoom ottico 5x dotato di sensore da 12 megapixel, apertura f/3.4 e stabilizzazione ottica. Vi assicuro che trovare un periscopio così luminoso è molto difficile anche su uno smartphone classico, figuriamoci su uno pieghevole.
E come vedi sopra le foto scattate sono assolutamente degne di nota, e sono in tutte le situazioni. Sia di giorno che in condizioni di scarsa luminosità, le fotocamere e la tecnologia Huawei XMAGE lavorano per ottenere scatti di prima classe. E non nascondiamoci dietro un dito, uno dei difetti più criticati della concorrenza è proprio il fatto che le fotocamere non siano mai allineate ai top di gamma delle famiglie di prodotti non pieghevoli.
PRESTAZIONE
E poi non si può non parlare di prestazioni. Da un lato il Ferrari 296 GTS con il suo motore a combustione interna 3.0L e 6 cilindri a V che, abbinato al motore elettrico, è in grado di sprigionare circa 830 cavalli con una coppia di 740 nm. Dall’altro un Mate X3 che è dotato di un chipset Qualcomm Snapdragon 8+ Gen1che da quest’anno non è più il top di gamma ma che resta comunque un SoC dotato di una potenza di calcolo elevatissima e, soprattutto, di un’efficienza che gli permette di garantire allo stesso tempo una discreta autonomia.
E proprio come da un lato abbiamo il motore elettrico utile per un’ulteriore spinta e per ottimizzare i consumi nelle fasi di guida più tranquille, in Mate X3 troviamo tutti gli algoritmi e la componente di intelligenza artificiale che adattano le prestazioni all’utilizzo dell’utente per raggiungere esattamente lo stesso scopo.
In queste settimane di utilizzo Ho sempre avuto a che fare con una soluzione reattiva e assolutamente rapida nell’espletamento di tutte le operazioni che gli vengono richieste. Esattamente quello che ci si aspetta da un top di gamma come questo Mate X3. Buona anche l’autonomia che, pur con un utilizzo massiccio del pannello interno da 8 pollici, rimane in grado di portarci fino a sera senza alcun problema. E a proposito, se io 4800 mAh non dovrebbe bastare, c’è anche il ricarica rapida che può arrivare fino a 66W via cavo, con il caricabatterie incluso nella confezione, o fino a 50W wireless. stavi dicendo? 25 W e caricabatterie da acquistare separatamente?
CHE PECCATO…
Ma tutto ciò che luccica è oro, purtroppo no, ed è qui che vi racconto le considerazioni che ho fatto all’inizio. Fino a qui riuscire a trovare un difetto a questo Mate X3 è praticamente impossibile, ma non abbiamo ancora parlato del software. Si tratta di EMUI 13.1 che, come ben sappiamo, manca dei servizi Google e sì, questo rimane il più grande limite di uno dei prodotti più interessanti del 2023.
Le ottimizzazioni e le possibilità di personalizzazione dell’interfaccia quando utilizziamo il display interno sono praticamente nulle e, al di là delle funzioni extra proprietarie, non è nemmeno possibile sfruttare le funzionalità introdotte da Google in Android, che sono comuni a tutte le soluzioni pieghevoli che usa il sistema operativo Mountain View. Ovviamente rimane possibile dividere lo schermo e affiancare due applicazioni ma non va molto oltre.
In brevequesto Mate X3 è un fantastico pezzo di ingegneria che presenta però alcune importanti mancanze lato softwaree credo fermamente che in una diversa situazione di mercato Huawei avrebbe lanciato una soluzione molto più completa e matura da questo punto di vista.
E alla fine si torna sempre lì, a quel maledetto Ban, ormai trito, che ha di fatto eliminato un concorrente dal mercato degli smartphone. Ma non un concorrente qualsiasi, bensì uno che comunque, pur in mezzo a mille difficoltà, dimostra di saperci fare con l’hardware, e anche meglio di altri.
Questo Mate X3 è quindi, a mio avviso, la dimostrazione più lampante di come la concorrenza è la linfa che alimenta il mercato e senza concorrenza, gli altri costruttori possono continuare ad appollaiarsi sul loro trespolo, apportando aggiornamenti quasi insignificanti di anno in anno con la politica della “minima spesa massima resa” come mantra indissolubile. Perché questo Mate X3, software a parte, è potenzialmente il miglior pieghevole di livello ingegneristico che puoi acquistare oggi in Europa, ma che rimarrà un prodotto di nicchia e destinato ad un utente super accorto anche per via del prezzo molto elevato.
Non resta ora che attendere Fold 5, che ormai non ha più segreti e sperare nella commercializzazione italiana di Honor Magia V2 che sembra poter essere il degno antagonista di questo Mate X3.
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