UN nuova indagine della European Broadcasting Union (EBU), un’organizzazione giornalistica internazionale, ha aggiunto nuovi dettagli su come la Russia sta costringendo i residenti ucraini delle aree occupate ad avere documenti di identità russi, in linea con i suoi tentativi di assimilare con la forza la cultura ucraina. La pratica è conosciuta anche come “passaportizzazione” e va avanti da tempo nei territori occupati, in alcuni territori del Donbass anche prima che la guerra attualmente in corso sarebbe iniziata.
Secondo l’indagine dell’EBU, durare mesi e sulla base di una serie di interviste con cittadini ucraini che vivono sotto l’occupazione russa, gli occupanti russi avrebbero costretto coloro che vivevano nelle aree occupate a prendere passaporti russi, negando loro l’accesso a cure, servizi sanitari, cibo, benefici, pensioni e libertà di movimento e circolazione sul territorio in caso di rifiuto. Queste pratiche avrebbero colpito anche persone malate e che avevano condizioni che richiedevano cure continue, come il diabete, o persone che si sarebbero rivolte agli ospedali locali per ricevere cure e a cui era stato negato l’accesso perché non possedevano documenti di identità russi.
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