Usa e Israele cercano l’accordo, ma Hamas frena sugli ostaggi – Corriere.it

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME – Sulla collina davanti al mare troneggia la carcassa dell’elicottero su cui è decollato Yasser Arafat, ferro arrugginito di un’epoca ormai corrosa. Ora è Herzi Halevi, il capo di stato maggiore israeliano, di sorvolare la Striscia per avere una visione dall’alto delle operazioni e motivare le truppe che combattono nei 363 chilometri quadrati. IL carri armati in colonna sul lungomare dopo le battaglie All’interno del campo profughi di Shati, The Beach, dove viveva Ismail Haniyeh, il capo di Hamas ora all’estero, la sua casa è stata distrutta.

La via Al Rashid corre parallela al Mediterraneo, le famiglie palestinesi venivano lì al tramonto, adesso anche l’asfalto è sabbia, polvere schiacciata dai cingolati. Da qui le truppe presero il porto ed entrarono a Gaza City, verso Ospedale Shifa, che è al centro della Striscia anche in tempi normali e sta diventando il centro di questa guerra. I portavoce dell’esercito mostrano modelli tridimensionali per dimostrarlo sotto la clinica i fondamentalisti hanno scavato bunker a vari livellisi tratterebbe del quartier generale jihadista da cui si diramano tunnel in varie direzioni, lì potrebbe nascondersi Yahia Sinwar, il leader dei leader.

I terroristi annunciano — scrive l’ Reuters – Quello I negoziati per il rilascio degli ostaggi sono per ora falliti perché i soldati hanno circondato e attaccato l’ospedale. L’esercito nega di aver colpito gli edifici del rifugio, spiegando di aver aperto una via sicura per l’evacuazione e di aver offerto 300 litri di carburante ai medici affinché i macchinari salvavita potessero continuare a funzionare; i paramilitari avrebbero impedito la consegna. In altre cliniche la situazione è ancora peggiorei pazienti sono stati portati via e giacciono per strada, i morti palestinesi sono ormai oltre 11mila.

Gli americani continuano a manovrare affinché il conflitto non si allarghi. Gruppi palestinesi hanno preso di mira Israele dal sud del Libano, lasciando feriti 11 civili e soldati. Tsahal ha colpito le postazioni di Hezbollah, che controlla le zone da cui sono partiti i lanci. Jake SullivanConsigliere americano per la sicurezza nazionale, in un’intervista all’emittente Cbs preme gli israeliani affinché la situazione non sfugga al controllo: “Non vogliamo scontri all’interno degli ospedali”. Giuseppe Borrell, che guida la diplomazia dell’Unione europea, chiede “pause umanitarie immediate”. Dagli stessi schermi risponde il premier Benjamin Netanyahu: ribadisce di sì contrario a restituire il controllo di Gaza all’Autorità Palestinese (come aveva proposto ancora Sullivan), accusa i manifestanti occidentali: «Contro chi protestate? I nazisti o gli alleati? Continua a rifiutarsi di assumersi la responsabilità dell’invasione del Sud di 37 giorni fa, mentre i documenti vengono raccolti dal giornale Washington Postrivelano che i paramilitari palestinesi miravano a penetrare ancora più profondamente nel territorio israeliano. Dichiara che “un accordo sugli ostaggi è possibile”.

We will be happy to hear your thoughts

Leave a reply

Galileus Web