«Tutti i libri di Casa Savoia della collezione di mio nonno Re Umberto II e del mio bisnonno Re Vittorio Emanuele III, nonché i dipinti antichi e gli argenti legati alla storia di Casa Savoia sono al sicuro : Li terrò nelle mie residenze, non andranno all’asta”, assicura al Corriere Il principe Emanuele Filiberto di Savoia mentre si trova a Ginevra in Svizzera – dove i Savoia vissero una vita in esilio – si prepara a passare all’asta una collezione di oggetti, dai piatti ai candelabri, dalle statue a un medaglione con il profilo di Vittorio Emanuele III, un orologio, una cassapanca, tazze, un vaso Venini. Insieme ai cimeli e alle moto della casa sulla collina di Vesenaz abitata per tutta la vita dal padre Vittorio Emanuele con la moglie Marina Doria. Piccoli e grandi tesori per un valore di circa 100-150mila franchi svizzeri.
Ricordo bene la villa di Vesenaz dove, in attesa di una nostra intervista, mamma Marina Doria mi confessava tutta la sua quotidiana apprensione quando tornava ogni sera in moto da corsa dal lavoro alla Banque Syz di Ginevra.
Quella bici sarà messa all’asta per Genève Enchères questo 20 settembre?
«Sì, proprio così, la mia Agusta da corsa, una vera passione, meglio non averla a portata di mano oggi, non ho più quell’età. E poi ormai i miei genitori vivono in montagna a Gstaad, la casa a Ginevra è diventata troppo grande… e possono dividersi tra la Corsica di Cavallo ma anche gli Stati Uniti e insomma, piuttosto che lasciare marcire tanti ricordi qualche seminterrato, è meglio che possa godermi qualche appassionato. Dobbiamo avere il coraggio di liberarci di ciò che non serve più”. Progettata dalla madre Marina, la villa di Vesenaz colpì l’attenzione con l’ampio soggiorno con gradini discendenti, la moquette bianca, i mobili modernissimi, quasi futuristici, molto anni ’70. Verranno messi in vendita anche quelli?
«Sì, tutti i mobili disegnati da mia madre per la villa e frutto della sua creatività, saranno oggetto di una svendita da Christies a fine anno: un curioso mobile bar, quadri del Liechtenstein, sedie e l’enorme marmo tavolo che forse richiama il centro casa.”
La stessa casa d’aste metterà in vendita anche gioielli (un anello con acquamarina, un braccialetto con piccoli smeraldi e anelli con smeraldi, rubini o perle), ma non della collezione Savoia. Della vendita, nel corso degli anni, dei preziosi tesori favolosi e davvero regali di Casa Savoiaha fatto notizia la vendita all’asta di Londra nel 2007 dei favolosi gioielli di Maria Gabriella di Savoia, sorella di suo padre…
E ha fatto notizia quando mesi fa annunciò al Corriere il progetto di recuperare i gioielli custoditi dalla fine dell’esilio del “Re di maggio”, il nonno Umberto, nella sagrestia della Banca d’Italia. Dov’è il problema?
«La causa continua, non smetterò di riavere i gioielli di famiglia di Casa Savoia. Per quanto riguarda le vendite all’asta, la vita ti porta altrove, bisogna avere il coraggio di guardare avanti. Con Prince of Venice, la catena di ristoranti inaugurata prima della pandemia, a fine anno aprirò anche a Riad e poi lanceremo una vera e propria catena di locali in licenza.”
I ristoranti Principe di Venezia apriranno anche in Italia?
«Non abbiamo nemmeno avviato un vero e proprio piano ma perché no. Nel frattempo mi sto occupando con gli Ordini di Casa Savoia, non solo con le delegazioni italiane ma anche con 17 straniere e con Casa Reale Holding, lo stesso veicolo con cui ho perfezionato l’acquisto delle tre squadre di calcio Savoia Torre Annunziata , Savoia Aversa e Savoia Portici, lanceremo anche la prima Carta Reale.”
Una Carta Reale, che cos’è?
«Una banca online, abbiamo già tutte le licenze, la carta sarà emessa con il circuito Mastercard».
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