Virus, negli Stati Uniti ha superato i 5 milioni di casi. Le vittime sono 162mila

Come ampiamente previsto, gli Stati Uniti hanno superato i 5 milioni di casi di coronavirus, secondo il database del New York Times. Il Paese guida anche la triste classifica del numero di morti: oltre 162mila. Al secondo posto si conferma il Brasile, che ha superato i 3 milioni di casi e 100.000 morti. Nei giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha continuato a ostentare fiducia, assicurando che la pandemia stia scomparendo. Ma il suo rilascio sembra più simile un tentativo di esorcizzare un virus che rischia di travolgerlo alle elezioni presidenziali di novembre. Certamente il Covid non accenna a scomparire, né ad allentare la morsa, nemmeno sull’America Latina, che ha superato l’Europa per diventare l’area del mondo con più morti: 216.000. In Cile sono 10.000, in Brasile dieci volte di più. Con tutto il rispetto per il suo leader, Jair Bolsonaro, secondo il quale la vita deve andare avanti.

In Europa

La seconda ondata di pandemia in Europa, ormai, non riguarda più solo i Balcani. La Spagna ne è completamente immersa, i suoi esperti hanno certificato ed è diventata il paese più malato del Vecchio Continente. Febbre ancora altissima anche in Francia: 2.300 contagi in 24 ore, con i parigini costretti d’ora in poi a indossare una maschera nei luoghi più affollati.
Covid, nel suo brusco risveglio europeo, si conferma meno aggressivo della sua prima apparizione, in primavera, se si guarda al numero di presenze. Allo stesso tempo, l’infezione non ha aspettato che l’autunno tornasse a diffondersi e ad una crescita costante in molti paesi. In una fase in cui è ancora sostanzialmente consentito spostarsi oltre confine, anche se con alcuni controlli reintrodotti. La Spagna ha fatto il peggio di tutti, con oltre 314.000 contagi oltre 47 milioni di abitanti. Se si considera che il Regno Unito, con qualche migliaio di contagiati in meno, ha una popolazione di 66,5 milioni. Inoltre, ci sono 580 focolai attivi nel paese. Un gruppo di specialisti si è chiesto perché ci troviamo in questa situazione, chiedendo un’indagine indipendente per verificare le carenze di un sistema sanitario considerato tra i più avanzati. Nelle loro conclusioni, hanno evidenziato, tra le altre cose, scarsa capacità di prova, mancanza di dispositivi di protezione, reazione tardiva da parte delle autorità centrali e regionali, processi decisionali lenti, alti livelli di mobilità della popolazione.
In Francia, i numeri della seconda ondata sono molto alti: 9.330 casi in una settimana, 2.288 in sole 24 ore, in forte aumento rispetto al giorno prima, a livelli mai visti da maggio. A conferma, spiegano le autorità sanitarie, di una circolazione più attiva del virus su tutto il territorio, soprattutto tra i giovani. Ragione in più per adottare nuove restrizioni in luoghi iconici per vacanze e feste in spiaggia, come Saint Tropez, in Costa Azzurra, dove le maschere sono ormai obbligatorie anche all’aperto. Come anche a Marsiglia, nella zona centralissima del porto vecchio. Molte altre città turistiche stanno adottando la stessa politica. A partire da Parigi, dove da lunedì sarà vietato girare allo scoperto nei luoghi più frequentati, come le rive della Senna, i parchi e le vie dello shopping.

9 agosto 2021 (modifica il 9 agosto 2021 | 05:20)

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